Svizzera

Soldi da Washington ai "Poli"

Esercito americano e Pentagono finanziano sempre di più alle scuole politecniche federali a Losanna e Zurigo. Critiche da sinistra

  • 24 novembre 2018, 17:06
  • 22 novembre, 23:41
00:39

Notiziario delle 16.00 del 24.11.2018

RSI Info 24.11.2018, 17:06

  • keystone
Di: dielle 

Da quando Donald Trump è presidente degli Stati Uniti l’esercito americano, così come il Pentagono, s’interessano sempre più alle scuole politecniche federali a Losanna e Zurigo. A rivelarlo sabato è la Luzerner Zeitung.

In cifre si parla di 1,6 milioni di dollari che da Washington sono approdati all’EPFL di Losanna, mentre 600'000 franchi hanno preso la strada di Zurigo (ETHZ), importi deliberati dopo l’entrata in servizio di Trump - spiega il quotidiano.

Finanziamenti che hanno suscitato più di un sospetto, ma secondo gli americani il sostegno ha il solo scopo di mantenere la propria superiorità tecnica.

Le due scuole politecniche non forniscono dal canto loro informazioni sui progetti finanziati dall’US Air Force e dai Navy, la marina americana, e si limitano a spiegare che le ricerche condotte non sono necessariamente destinate a scopi militari.

Risposte non ritenute sufficienti però da alcuni parlamentari di sinistra, come la consigliera nazionale socialista basilese Anita Fetz, secondo la quale “se gli americani iniettano soldi è certamente per i propri interessi”. Una situazione che secondo la deputata pone un caso di coscienza.

“Colpa dei tagli alla ricerca”

Di parere differente è invece la verde liberale Isabelle Chevalley, che non vede particolari obiezioni a questi finanziamenti militari americani: “Non mi stupisce che l’EPFL riceva soldi dai privati, siano essi l’esercito americano o altri, perché a causa dei continui tagli che facciamo al loro budget gli costringiamo ad andare a cercare i finanziamenti dai privati”.

Per Chevalley non bisognerebbe però “prendere tutto quel che arriva, ma non spetta di certo ai politici dire alla direzione dei politecnici cosa accettare e cosa no. Evidentemente si spera che la Svizzera non contribuisca a cose come droni o robot assassini e a questo proposito la destinazione dei fondi è molto importante”.

Non una novità

I finanziamenti statunitensi non sono in realtà una novità, da diversi anni vengono infatti sostenuti progetti di ricerca nelle università svizzere. Il Dipartimento americano della sanità – ad esempio – ha finanziato lo sviluppo di medicamenti contro il cancro.

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