Arresti e perquisizioni sono stati effettuati in Svizzera (nei cantoni di Zurigo, San Gallo e Lucerna) nel quadro della lotta al terrorismo. Nel mirino sono finite quattro persone sospettate di sostenere l'autoproclamato Stato islamico, ha reso noto martedì il Ministero pubblico della Confederazione. L'organizzazione in questione è vietata in Svizzera.
Tre degli arresti (oltre a sette perquisizioni) sono stati compiuti nel nostro Paese: sono quelli di un 20enne e un 26enne cittadini elvetici domiciliati nel canton Zurigo, già noti alle autorità e con precedenti penali per il medesimo reato, e di un minorenne oggetto di un procedimento condotto dagli inquirenti di Winterthur. L'inchiesta era partita nel dicembre del 2021.
I tre sono collegati fra loro e con una quarta persona, quella finita in manette in Germania. Si tratta in questo caso di un cittadino tedesco arrestato a Römerberg, in Renania-Palatinato. È fortemente sospettato di preparare un grave atto di violenza. Non se ne forniscono le generalità, ma per quanto riguarda il profilo gli inquirenti tedeschi sono più loquaci di quelli elvetici: l'uomo è da tempo un seguace delle idee jihadiste e islamiche radicali. A metà settembre del 2020, ha viaggiato dalla Germania alla Turchia per proseguire verso la Siria. Lì voleva unirsi all'IS, ricevere un addestramento militare e poi partecipare a operazioni di combattimento o ad attacchi terroristici. Tuttavia, ciò non è avvenuto. L'imputato è invece tornato in patria alla fine di ottobre 2020. Al più tardi dall'aprile 2021, ha integrato l'IS in Germania e ha svolto ampie attività di propaganda per l'organizzazione. Il suo compito principale era quello di tradurre testi, video o messaggi audio dall'arabo al tedesco e di distribuirli su vari canali del servizio di messaggeria Telegram.
Notiziario 10.00 del 14.06.2022 - Sostegno all'IS, quattro arresti
RSI Info 14.06.2022, 12:07
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