Due fratelli nigeriani sono stati condannati giovedì dal Tribunale penale federale di Bellinzona a sette anni e mezzo (rispettivamente sei) di reclusione per aver importato in Svizzera 120 chili di cocaina. Entrambi si erano difesi dicendo di aver agito per necessità, uno si è giustificato dicendo di essersi dovuto curare in seguito a un avvelenamento.
Il verdetto del processo — che si è svolto dal 6 al 9 maggio — è stato comunicato loro per iscritto. Il più anziano, 46enne, è detenuto dal 2015 in una struttura nel canton Vaud, mentre l'altro, il 36enne che ha ricevuto la pena più mite, è incarcerato a Regensdorf (canton Zurigo).
Il maggiore aveva ammesso di aver organizzato il trasporto della droga nei mesi di marzo e luglio nell'anno del suo fermo in un appartamento ad Amsterdam. Il secondo aveva riconosciuto la maggior parte dei capi d'accusa, ma negando di aver venduto sostanze stupefacenti nella Confederazione come pure di aver fatto soldi organizzando i traffici.