Dopo il 28 aprile, le certezze di Ueli Steck erano vacillate: picchiato e minacciato da un gruppo di sherpa durante la spedizione sull’Everest con i colleghi Simone Moro e John Griffith, aveva detto a caldo che per un po’ non avrebbe più messo piede in Himalaya.
Sei mesi dopo e più precisamente ieri, giovedì, l’alpinista bernese in uno scarno SMS inviato dalla vetta dell’Annapurna (8'091 metri) fa invece sapere che la “missione è stata compiuta”. In solitaria è salito dalla parete sud, ed è un record, sembrerebbe, i dettagli non sono stati ancora resi noti, in 28 ore.
Steck è quindi riuscito a raggiungere quella vetta nepalese che per due volte lo aveva respinto (fece un tentativo nel 2007 e poi nel 2008), ma soprattutto è riuscito a sconfiggere le sue paure e superare, e poteva farlo unicamente rimettendosi gli scarponi ai piedi e tenendo in mano una piccozza, lo choc provocato da quell’aggressione a cui ancora oggi non è riuscito a dare una spiegazione.
AlesS
Gallery image - Steck da record: "Missione compiuta"
Gallery video - Steck da record: "Missione compiuta"