Una quarantina di persone si è radunata sabato a Basilea per manifestare in occasione dell'arresto del primo reattore della centrale nucleare francese di Fessenheim, poco lontana dal confine elvetico. Gli oratori hanno ricordato come, dopo lo stop a Mühleberg nel canton Berna, anche questa sia solo una tappa intermedia verso l'uscita dall'atomo. Fra i presenti anche attivisti della prima ora contro l'impianto alsaziano, come l'ex consigliere nazionale socialista Rudolf Rechsteiner, felice per il distacco dalla rete prima che accada un incidente, in una regione considerata a rischio sismico.
RG 12.30 del 22.02.2020 L'opposizione svizzera nella corrispondenza di Gianluca Olgiati
RSI Info 22.02.2020, 17:30
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L'opposizione a Fessenheim era trinazionale e anche francesi e tedeschi celebrano l'evento, in particolare con una manifestazione a Strasburgo sabato pomeriggio. La prossima battaglia che si annuncia nella regione è quella contro il previsto "tecnocentro" di riciclaggio di rifiuti metallici radioattivi.
La fine dell'era nucleare
RSI Info 22.02.2020, 21:03
Disattivazione senza intoppi, ma un colpo per la regione e il personale
Il primo dei due reattori di Fessenheim è stato staccato dalla rete elettrica nazionale francese alle 2.00 della notte su sabato al termine di una procedura svoltasi senza intoppi, malgrado la minaccia che era stata espressa dai dipendenti di non obbedire all'ordine. Il personale vive male la fine dell'attività, perché, secondo un sindacalista, la centrale in servizio dal 1977 avrebbe potuto funzionare ancora per 20 anni. Il secondo reattore sarà fermato a fine giugno e per la zona sarà un colpo duro dal profilo economico, visto che erano fin qui garantiti 2'000 impieghi diretti e indiretti.