Per il “dopo Berset” ci sarà anche Roger Nordmann. Si sta infatti affollando la lista dei candidati socialisti alla successione del consigliere federale Alain Berset. Questa mattina, mercoledì, è stato direttamente il consigliere nazionale vodese ad annunciare l’intenzione di mirare al seggio in governo che si libererà a fine anno.
Oltre a Nordmann, hanno già annunciato il desiderio di sedere nella stanza dei bottoni il consigliere agli Stati Daniel Jositsch (ZH), il consigliere di stato Beat Jans (BS), nonché i consiglieri nazionali Matthias Aebischer (BE) e Jon Pult (GR).
Jon Pult si candida al Consiglio federale
Telegiornale 02.10.2023, 12:40
In precedenza si era messo a disposizione anche il consigliere nazionale Mustafa Atici (BS). Il basilese ha però ritirato la propria candidatura a favore di quella di Jans, che a suo dire ha maggiori chance delle sue di essere eletto nell’esecutivo federale.
Una commissione di selezione del PS valuterà le candidature fino al 4 novembre. I candidati scelti verranno annunciati il 25 novembre. I designati si dovranno in seguito presentare a partito e popolazione in occasione di quattro audizioni pubbliche, che si svolgeranno a Ginevra il 6 novembre, a Bienne l’8 novembre, a Olten il 9 novembre e a Sciaffusa il 14 novembre
“Prima di tutto svizzero”
Affiancato per l’occasione dal presidente e dalla vicepresidente della sezione cantonale vodese del PS, Nordmann ha sottolineato davanti ai media il suo attaccamento ai valori del partito, in particolare il riguardo dovuto ai membri più deboli della società, ma anche il pragmatismo sviluppato nei lunghi anni trascorsi a Berna nella ricerca di soluzioni alle grandi sfide che deve affrontare il Paese. Tenuto conto della lunga esperienza politica - siede al Consiglio nazionale dal 2004 ed è stato per diversi anni capogruppo PS alle Camere federali - e delle conoscenze acquisite in vari ambiti tematici (cui si aggiunge la padronanza delle tre lingue nazionali e dell’inglese), Nordmann giudica la sua candidatura “vantaggiosa” per il Paese, benché la presenza di un terzo romando in Consiglio federale (oltre all’UDC Guy Parmelin e Elisabeth Baume-Schneider del PS, n.d.r) possa far storcere il naso a qualcuno.
I suoi legami famigliari con tutto il Paese - è originario di Seuzach (ZH) - e gli studi a Berna e all’estero (Italia), ne fanno un candidato meno legato a una regione o a un cantone, ma un possibile esponente in governo che rappresenti tutta la Svizzera, ha spiegato.
Circa il suo modo di fare politica, Nordmann si è paragonato a un costruttore di ponti in grado di cercare soluzioni attraverso il dialogo ai problemi del Paese anche con chi la pensa in maniera molto diversa da lui, come è il caso dell’UDC. La ricerca di soluzioni consensuali è tanto più importante ora, secondo il consigliere nazionale, alla luce delle grandi sfide - tutte molto “complesse” ha più volte dichiarato - che ci attendono.
Chi è Roger Nordmann
Nordmann, nato a Losanna nel 1973 e già capogruppo del PS sotto il “Cupolone” dal novembre 2015 ad agosto 2023, è un “peso massimo” della politica federale: siede al Consiglio nazionale dal 2004, dopo aver militato nel legislativo del suo cantone. Per potersi ripresentare alle imminenti elezioni, il losannese ha ottenuto una deroga dalla sezione vodese del suo partito. Stando agli statuti del PS cantonale, Nordmann ha raggiunto il limite di mandati alla camera del popolo.
Politico di professione fattosi un nome come esperto di questioni energetiche, è laureato in scienze politiche ed economia politica (università di Berna). Di recente ha pubblicato uno studio sulla transizione energetica.
Tra i mandati esterni, Nordmann è membro remunerato del Consiglio di amministrazione del Groupe e (energia) e di Planair SA (consulenze nel campo dell’energia). Sposato, padre di due figli, parla francese, tedesco, italiano - ha trascorso un anno Erasmus a Bologna - e inglese.
Dopo Berset, si candida anche Nordmann
Telegiornale 04.10.2023, 20:28
Notiziario delle 11:00 del 04.10.2023
Notiziario 04.10.2023, 11:12
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