A proposito della riduzione del canone da 335 a 300 franchi entro il 2029, la direttrice della SSR Susanne Wille, in un’intervista alla SonntagsZeitung e Le Matin Dimanche, parla di una “missione imprenditoriale” del Consiglio federale. Su come attuare il programma di risparmio da 270 milioni di franchi le questioni aperte sono ancora molte. Questo importo corrisponde a 1’000 posti di lavoro a tempo pieno, ma, precisa, “non è serio articolare una tale cifra al momento attuale”.
L’azienda è alla ricerca di soluzioni che comportino un minor numero di licenziamenti. Lo stop alla diffusione delle radio in FM farà ad esempio risparmiare 15 milioni di franchi, afferma Wille, sottolineando che sarà anche possibile consolidare i servizi informatici.
Nuova piattaforma digitale
Per quanto riguarda l’iniziativa “200 franchi, bastano”, Wille osserva che l’83% della popolazione utilizza un servizio della SSR ogni settimana, come pure la metà dei giovani. La direttrice è perciò convinta che la SSR continuerà a essere necessaria anche nell’era dello streaming, perché i suoi programmi raccontano storie della Svizzera. E “visto che le persone consumano sempre più contenuti digitali e differiti nel tempo, l’azienda sta per creare una nuova piattaforma centrale”. Susanne Wille è anche convinta che sia la SSR che i privati siano necessari per una forte piazza mediatica svizzera. “La SSR ha bisogno di operatori privati forti. Se la SSR fosse indebolita, i soldi andrebbero ai grandi gruppi tecnologici americani”.
A difesa di sport e intrattenimento
Nell’intervista ai due domenicali, Susanne Wille ritiene anche che i programmi sportivi e di intrattenimento della SSR hanno la loro importanza: i primi perché hanno un potere aggregativo per le persone, mentre quelli di intrattenimento hanno un carattere informativo. La direttrice spiega ad esempio che i Giochi Olimpici della scorsa estate hanno raggiunto una quota di mercato di oltre il 40% tra il pubblico più giovane.
Sport come il calcio o lo sci, che godono di grande attenzione da parte del pubblico, fanno sì che gli spettatori si interessino anche ad altre discipline: nelle giornate in cui vengono trasmesse partite di calcio o gare di sci si registra un incremento del 70% del pubblico, che guarda anche altre competizioni sportive.
È difficile raggiungere il grande pubblico solo con la programmazione di notizie, sottolinea la direttrice SSR. Tutti questi aspetti dovranno essere chiariti nelle trattative in vista del rinnovo della concessione prevista nel 2029.
RG 12.30 del 15.12.2024