Sono oltre 26'000 i rifugiati ucraini finora registrati in Svizzera e si prevede che possano continuare ad arrivarne tra i 15'000 e i 30'000 al mese: lo ha dichiarato oggi, giovedì, David Keller, capo dell’unità di crisi della Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
Attualmente sono solo 5'000 i posti liberi appannaggio dei dispositivi cantonali di accoglienza, ma “nuovi posti potrebbero essere creati rapidamente”, ha sottolineato per parte sua Gaby Szöllösy, segretaria generale della Conferenza dei direttori cantonali della socialità. “Gli alloggi presso privati sono particolarmente preziosi ma devono essere garantiti all’interno di processi strutturati e in collaborazione con associazioni e autorità. “Solo così si può fornire consulenza alle famiglie ospitanti e ai profughi ucraini”, ha aggiunto.
La chiave di distribuzione non è rispettata (il Ticino, per esempio, ospita il doppio di rifugiati rispetto a quella che dovrebbe essere la sua quota parte, ndr.) ma potrebbe esserlo se chi arriva dall’Ucraina passasse prima dal dispositivo cantonale di accoglienza, ha spiegato Szöllösy.
Le difficoltà nell'accoglienza dei profughi
Il Quotidiano 06.04.2022, 21:00
Congelati beni per 7,5 miliardi
In Svizzera sono stati congelati beni e fondi russi per un valore di 7,5 miliardi di franchi, a seguito delle sanzioni varate contro la Russia. Lo ha dichiarato Erwin bollinger, ambasciatore e capo del campo di prestazioni Relazioni economiche bilaterali.
Chiesti nuovi corridoi umanitari
Nel frattempo, è stata nuovamente chiesta l’apertura di corridoi umanitari dalla città assediata di Mariupol, nel sudest del paese. A sottolineare l’impellenza di organizzarli questa volta è stata l’Organizzazione mondiale per la sanità (OMS), per riuscire a recapitare in città materiale medico”.
Mariupol permane da settimane sotto l’attacco delle truppe russe e dei separatisti ma la resistenza finora non ha permesso loro di ottenere il controllo della città. La situazione umanitaria è catastrofica.
L’OMS, per bocca di Hans Kluge, responsabile dell’ufficio europeo, ha inoltre spiegato di prepararsi per eventuali attacchi chimici.
Il G7 condanna “le atrocità russe”
I ministri degli affari esteri dei paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti) hanno per parte loro denunciato in un comunicato le “atrocità” commesse dalle truppe della Federazione russa in Ucraina, promettendo inoltre l’aumento del sostegno militare a Kiev.
Il Parlamento europeo ha invece approvato, a larga maggioranza, una risoluzione che chiede l’embargo immediato per le fonti energetiche russe. Il testo non è tuttavia vincolante, una scelta in questa direzione verrà discussa lunedì dai Governi europei.