Ursula von der Leyen è stata designata alla presidenza della Commissione europea. In un momento in cui i rapporti tra la Svizzera e l'UE non sono proprio idilliaci, soprattutto per quanto concerne la questione della ratifica, o meno, dell'accordo quadro di cui si discute oramai da diverse settimane, il cambio di presidente potrebbe far cambiare le cose tra Berna e Bruxelles? Una domanda che è stata girata alla consigliera nazionale PPD Kathy Riklin dai colleghi del Radiogiornale.
RG 18.30 del 3.7.2019 Le considerazioni di Marzio Minoli
RSI Info 03.07.2019, 20:46
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La nomina della popolare Von der Leyen, proveniente da un Paese considerato amico della Confederazione potrebbe quindi essere assai importante ma Ricklin, membro anche della Delegazione per i rapporti con il Bundestag tedesco, si mostra cauta.
"Non penso che cambierà molto, di fatto. I colloqui riprenderanno a novembre quando la nuova presidente inizierà il suo mandato. Il vantaggio è che ciò si svolgerà dopo le elezioni federali in Svizzera e magari questo potrebbe anche cambiare un po' le variabili in gioco. Von der Leyen parla tedesco e quindi per la Svizzera potrebbe già essere un piccolo vantaggio, ma l'UE è un grande e complesso meccanismo e la presidente deve fare gli interessi dell'Unione prima di tutto".
Agenzie/PP/Swing