Il Consiglio federale non aveva altra scelta se non quella di non approvare per il momento l'accordo quadro con l'Unione Europea. È la tesi dell'ex ambasciatore elvetico Alexis Lautenberg, che venerdì sera era a Chiasso per una conferenza organizzata dal centro culturale L'incontro.
"Ci sono sempre alternative, ma questa decisione rispecchia la realtà, tanto sui contenuti quanto sulla percezione in Svizzera. Dal punto di vista pratico ha dovuto decidere come ha fatto", spiega l'ex diplomatico. Inserire in questa dinamica anche l'iniziativa dell'UDC contro la libera circolazione "non era solo pertinente, ma necessario".
RG 12.30 del 08.06.2019 La decisione mette in difficoltà l'UDC: la corrispondenza di Roberto Scolla
RSI Info 08.06.2019, 18:00
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D'altra parte, spiega Lautenberg, "a cosa serve accettare l'accordo ora, sapendo che verrà bocciato in votazione popolare?". Infatti, "contano anche le tempistiche, non solo in relazione alla politica interna ma anche in seno all'Unione Europea, riguardo alla Brexit".
Quanto alle precisazioni chieste, "rinegoziare non sarà facile". Il confine fra "chiarimenti" e "negoziati" non è preciso, ma anche un'altra composizione della Commissione europea non cambierà necessariamente l'approccio di Bruxelles. L'errore della Confederazione, commesso in passato, è stato quello di "sottovalutare l'importanza che il raggiungimento di questo accordo ha per l'UE".
"Finalmente abbiamo un piano"
La tattica del Consiglio federale, che ha deciso di posticipare la firma dell'accordo quadro con l'Unione Europea, di chiedere precisazioni su alcuni punti, in particolare sulla protezione dei lavoratori, e di combattere per cominciare l'iniziativa dell'UDC contro la libera circolazione, è accolta positivamente dalla stampa svizzera. "La migliore decisione possibile", secondo La Liberté, mentre la NZZ titola "Finalmente il Governo ha un piano" e il Blick evidenzia che la nostra posizione "adesso è chiara". Sembra che Ignazio Cassis abbia trovato il tasto giusto per un riavvio, come promesso alla sua entrata in carica. Niente entusiasmi, però, perché "ci sono ancora battaglie da combattere".