La Svizzera è al centro di critiche da parte di Amnesty International (AI) che nel suo rapporto annuale biasima in particolare alcuni casi di rinvii, basati sul regolamento di Dublino, definiti "disumani". Ciò poiché non tengono conto dei legami familiari che tali migranti hanno nel paese.
Ma non solo. L'antenna elvetica del movimento internazionale, fondato a Londra nel 1961 da Peter Benenson, evidenzia anche che la Confederazione, al pari di altre nazioni europee, prevede la possibilità di incarcerazioni amministrative senza incolpazioni o condanne.
In aggiunta Amnesty, al pari del comitato dei diritti dell'uomo dell'ONU, esprime grande preoccupazione per l'iniziativa dell'UDC "Il diritto svizzero anziché giudici stranieri" che potrebbe imporre il primato della Costituzione federale sui trattati internazionali. "È urgente - sottolinea la direttrice di AI Svizzera Manon Schick - che venga creato un meccanismo di controllo per vigilare che le iniziative popolari, prima di essere sottoposte al voto popolare, siano conformi al diritto internazionale sui diritti umani".
Diem/ATS