Ha già raggiunto il traguardo di 50'000, ad appena tre mesi dal lancio della raccolta, il numero delle firme a sostegno dell'iniziativa "Per un divieto di finanziare i produttori di materiale bellico".
Un risultato che, secondo quanto sostengono i promotori nella nota diramata venerdì, dimostra come la questione sia molto sentita. La gente -dicono- non accetta che società assicurative, istituti di credito, Banca nazionale e casse pensione investano nell'industria dell'armamento.
Il testo prende spunto da un'azione dell'attivista 86enne Louise Schneider ed è proposto dal Gruppo per una Svizzera senza esercito con l'appoggio dei giovani Verdi. Per accumulare i 100'000 nominativi necessari c'è tempo fino all'ottobre del 2018.
ATS/dg