Imposte e AVS uguali per tutti, anche per le coppie sposate. È l'obiettivo di due iniziative popolari lanciate martedì dal Centro con il sostegno del Partito evangelico svizzero (PEV).
"Le questioni finanziarie e fiscali non dovrebbero mai dettare le scelte di vita di una persona" ha affermato il presidente del Centro, Gerhard Pfister. Eppure ora le coppie sposate sono discrminate. "Tale situazione deve essere corretta", ha sottolineato.
Dal punto di vista fiscale, l'iniziativa del Centro chiede che le coppie sposate non siano svantaggiate rispetto agli altri contribuenti. In particolare, chiede che tale principio venga inserito nella Costituzione. Il fisco dovrà effettuare il calcolo ordinario della tassazione congiunta, ma anche un secondo calcolo applicando i parametri per le persone individuali. L'importo più basso andrà quindi utilizzato per la decisione fiscale.
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Sul fronte pensionistico, attualmente le persone sposate o che vivono in un'unione registrata percepiscono al massimo il 150 percento della rendita massima. I conviventi beneficiano invece fino al 200% dell'importo massimo. "Questo limite è ingiusto e va rimosso: è una questione di equità per tutte le coppie" ha detto la consigliera nazionale argoviese Marianne Binder.
I promotori dell'iniziativa hanno ora tempo fino al 27 marzo 2024 per raccogliere 100'000 firme.
L'iniziativa votata (e poi annullata) nel 2016
Una precedente iniziativa del PPD contro la penalizzazione delle coppie sposate in ambito fiscale e delle assicurazioni sociali era stata bocciata alle urne il 28 febbraio 2016 (i contrari erano al 50,8%). L'esito del voto era poi stato annullato dal Tribunale federale a causa di informazioni errate fornite nell'opuscolo del Consiglio federale.
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