Negli ultimi anni sono stati effettuati molti investimenti negli impianti di risalita. Investimenti che ora provocano un'eccessiva offerta, come sottolinea il responsabile del Dipartimento turismo dell'Alta scuola di tecnica economica di Coira, Andreas Deuber.
"L'eccesso di offerta non riguarda ovviamente i periodi di punta, come le vacanze natalizie o invernali - spiega - Il problema si manifesta al di fuori di questi periodi, quando il tasso di occupazione è decisamente basso".
Ma non solo: se durante l'inverno si deve anche sperare nella neve e nelle belle giornate, i problemi iniziano a farsi sentire con i primi tepori. Nel solo canton Grigioni, per esempio, il 90% del fatturato degli impianti di risalita viene realizzato d'inverno. Guardando i bilanci di questo settore si passa da situazioni molto solide ad altre decisamente precarie.
Secondo un'indagine, i due terzi delle società che gestiscono impianti di risalita prevedono adeguamenti strutturali. Ovvero: senza nuovi finanziamenti, si potrebbe chiudere. Ma da dove arriverebbero questi soldi? Di esempi ce ne sono molti. I privati nicchiano, ecco quindi intervenire gli enti pubblici, i quali devono valutare quanto siano importanti questi impianti nella loro economia. Basti pensare che in Svizzera sono 16'000 le persone che, direttamente o meno, lavorano grazie ad essi.