Svizzera

UE, in Svizzera dominano i sentimenti negativi

Sondaggio SSR a 25 anni dai primi accordi bilaterali, l’Europa è ritenuta “un colosso democratico incapace di affrontare adeguatamente le grandi sfide” - La maggioranza degli elettori sostiene i negoziati in corso

  • 25 ottobre, 06:00
  • 25 ottobre, 12:57
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Svizzera e Unione europea: la via degli accordi bilaterali resta quella preferita

  • archivio Keystone
Di: Diem 

Quando un cittadino svizzero pensa all’Europa, e in particolare all’Unione Europea, a predominare sono sentimenti negativi. Dopo 25 anni di accordi bilaterali, l’opinione degli elettori elvetici riflette una percezione complessa e una valutazione ambivalente delle relazioni tra la Confederazione e il resto del Vecchio Continente.

I risultati del sondaggio svolto da gfs.bern per conto della SSR indicano un grande interesse per i temi dell’Europa e dell’UE, ma con sentimenti contrastanti: il 49% degli elettori nutre sentimenti negativi nei confronti di Bruxelles, mentre una minoranza del 28% ha sentimenti positivi. Le opinioni negative sono motivate dalla perdita di sovranità nazionale, dalla burocrazia e da un processo decisionale percepito come antidemocratico. Le opinioni positive sottolineano l’UE come progetto di pace, i vantaggi economici e l’integrazione in una comunità più ampia.

firma degli accordi bilaterali

La firma dei primi accordi bilaterali, il 21 giugno 1999. Da sinistra: i consiglieri federali Joseph Deiss e Pascal Couchepin, il ministro degli affari esteri tedesco Joschka Fischer

Il sondaggio proposto sul sito RSI e delle altre unità della SSR tra il 16 e il 30 settembre ha suscitato grande interesse. Vi hanno preso parte poco meno di 20’000 persone con il diritto di voto in Svizzera. Segno che la questione è molto sentita in questo periodo. D’altronde il 2024 è un anno cruciale per le relazioni della Svizzera con l’Europa. Il Consiglio federale prevede di concludere i negoziati con l’UE in vista di una modernizzazione e di un’estensione dei trattati bilaterali esistenti. Inoltre, proprio quest’anno ricorrono i 25 anni dalla firma dei Bilaterali I (i sette primi accordi comprendenti anche la libera circolazione) e i vent’anni dei Bilaterali II.

Bilaterali visti positivamente dalla maggioranza

Alla luce di quanto vissuto finora, la maggioranza degli svizzeri vede complessivamente in modo positivo gli accordi bilaterali. I vantaggi sono preponderanti con percentuali che arrivano a oltre l’80% tra gli elettori di Verdi e PS e attorno al 60% tra quelli del Centro e del PLR. Gli elettori vicini all’UDC e gli indipendenti sono più critici e, soprattutto tra i democentristi, è prevalente l’idea che i bilaterali abbiano portato più svantaggi che vantaggi. Gli accordi con l’UE sono considerati economicamente importanti, in particolare per l’accesso al mercato europeo e per mitigare la carenza di manodopera qualificata. Tuttavia, molti valutano la rilevanza di questi accordi per sé stessi come minore.

Tra gli effetti negativi degli accordi bilaterali, la maggioranza cita un aumento dell’immigrazione, un ulteriore carico sui servizi sociali, la pressione sui salari e l’aumento dei prezzi degli affitti e degli immobili.

Le opinioni ampiamente condivise portano a sintetizzare che l’UE è ritenuta “un colosso democratico incapace di affrontare adeguatamente le grandi sfide del mondo”. Ma non influenzano la valutazione delle relazioni tra la Svizzera e l’Unione Europea. Tuttavia, se le relazioni con l’UE vengono messe in discussione per i singoli Stati membri o se ci sono dubbi sulla sopravvivenza dell’UE o sulla sua integrità democratica, le relazioni di Berna e Bruxelles sono considerate troppo estese. Al contrario, una visione utilitaristica - economica o sociale - riduce questa percezione.

Il 71% a favore dei negoziati in corso

Per quanto riguarda il futuro delle relazioni Svizzera-UE, il 71% degli elettori sostiene in linea di principio i negoziati in corso per lo sviluppo degli accordi bilaterali, anche se l’urgenza è valutata in modo diverso.

Negoziati attuali ritenuti urgenti ma non per la Svizzera italiana

Complessivamente, l’atteggiamento degli elettori svizzeri nei confronti dell’UE e degli accordi bilaterali, sottolineano i ricercatori del gfs.bern, è caratterizzato da ambivalenze e forti differenze politiche. Ma anche regionali. Una maggioranza dei cittadini della Svizzera italiana, per esempio, non ritiene urgenti i negoziati per una stabilizzazione della via bilaterale tra Berna e  Bruxelles, al contrario di quanto vale per la Svizzera tedesca e la Svizzera francese. 

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Notiziario delle 06.00 del 25.10.2024 - La corrispondenza da Berna di Anna Riva

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