Il progetto di mandato negoziale con l’UE, presentato lo scorso mese dal Consiglio federale, incassa un primo avallo a livello parlamentare.
La commissione di politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) lo ha infatti approvato con 16 voti favorevoli contro 9. Lo ha reso noto oggi, martedì, il presidente della CPE-N Laurent Wehrli (PLR/VD).
Nell’attuale contesto occorrono relazioni strette con l’UE, reputa la commissione. La CPE-N saluta i positivi esiti del progetto, che consentono di avviare trattative. Reputa tuttavia che siano necessari sviluppi in 4 ambiti: la protezione dei salari, la libera circolazione delle persone, i trasporti ferroviari internazionali e un accordo sull’elettricità.
Una minoranza della commissione ritiene invece che un futuro accordo sia dannoso per la Svizzera e la sua prosperità. A nome di questa minoranza Franz Grüter (UDC/LU) ha dichiarato che la CPE-N ha respinto due proposte del suo partito: la prima chiedeva di respingere il mandato negoziale tout court, mentre la seconda proponeva all’Esecutivo di non entrare in materia sugli aspetti istituzionali.
Trent'anni di rapporti bilaterali Svizzera - UE
Telegiornale 09.01.2024, 20:00
Notiziario delle 15:00 del 30.01.2024
Notiziario 30.01.2024, 15:30
Contenuto audio