A Davos, la Svizzera e l’Unione europea hanno mostrato il rafforzamento delle loro relazioni dopo il recente nuovo mandato negoziale. Ma la presidente della Confederazione Viola Amherd e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non hanno fissato una tabella di marcia.
“Non abbiamo un calendario fisso” per rilanciare formalmente i negoziati sugli accordi bilaterali, ha dichiarato lunedì sera ai media la consigliera federale vallesana, al termine di una discussione durata 15 minuti. Entrambi le parti auspicano, comunque, un avvio rapido. Amherd vorrebbe “idealmente utilizzare la finestra del 2024” per avere colloqui con la Commissione incaricata di questo dossier, prima che la prossima entri in carica durante l’estate.
La presidente elvetica ha ricordato alla collega europea che in Svizzera sono in corso consultazioni fino a metà febbraio e che è necessario risolvere questioni di politica interna. Da parte sua, von der Leyen si è limitata a dire che la discussione è stata “molto buona, molto amichevole”.
Le due leader si sono accordate per, al momento opportuno, chiamarsi in maniera “non complicata” per fare il punto sui progressi compiuti, ha detto Amherd.
Qualche anno fa, questo tipo di colloqui tra presidenti era abituale nella località grigionese ai margini del Forum economico mondiale (WEF). Ma lo stallo sull’accordo istituzionale ha impedito questo incontro formale negli ultimi anni. L’ultimo di questo tipo è avvenuto nel 2020 tra Simonetta Sommaruga e la stessa von der Leyen.
A Davos le due parti, che vogliono rilanciare al più presto i negoziati tra loro, avranno altri colloqui. Il consigliere federale Ignazio Cassis incontrerà il vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic, responsabile del dossier svizzero, mentre il suo collega Guy Parmelin avrà un colloquio con la commissaria per l’innovazione, la ricerca e l’istruzione Iliana Ivanova.
WEF, tutto è pronto a Davos
Telegiornale 15.01.2024, 20:00