A Davos è tutto pronto per la 54esima edizione del Forum economico mondiale (WEF): l’evento si aprirà lunedì nel tardo pomeriggio e fino a venerdì 19 gennaio vedrà la presenza nella località grigionese di circa 2’800 partecipanti, tra cui decine di capi di Stato e di Governo.
Il via ufficiale alla settimana di lavori sarà dato martedì mattina dalla presidente della Confederazione Viola Amherd. Al centro del Forum ci saranno il conflitto in Medio Oriente e la guerra in Ucraina.
Nel frattempo, lunedì a Berna è atteso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che martedì si recherà poi a Davos proprio per cercare di rilanciare il sostegno al suo Paese in un momento in cui sembrano calati gli aiuti da parte degli Stati Uniti e in alcune altre nazioni europee. Non sarà invece presente una delegazione russa.
Altro ospite di spicco, quest’anno, è il primo ministro cinese Li Qiang, che domenica è arrivato in Svizzera ed è stato accolto da Viola Amherd. Considerato uno stretto alleato della Russia, sotto i riflettori del WEF l’Occidente spera di poter coinvolgere maggiormente Pechino proprio per quanto riguarda le ostilità da parte di Mosca.
Personalità che ha funto da mediatore “permanente” negli ultimi mesi è stato il segretario di Stato americano Antony Blinken, presente pure lui all’edizione del WEF di quest’anno, che pare ora essere una valida occasione per cercare di attenuare le ostilità in Medio Oriente, visto che a Davos nei prossimi giorni sono previste anche le presenze del presidente israeliano Isaac Herzog e dei ministri del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti, ritenuti importanti interlocutori nel conflitto.
La Svizzera e i bilaterali
Dal canto suo, la Svizzera coglierà l’occasione per affrontare bilaterali e per discutere sui negoziati con l’UE. Il consigliere federale Ignazio Cassis, responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri, incontrerà infatti il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, responsabile del dossier elvetico.
Si discuterà anche del riavvicinamento della Svizzera al programma di ricerca europeo: per l’occasione il consigliere federale Guy Parmelin dovrebbe incontrare Iliana Ivanova, commissario europeo per l’innovazione, la ricerca e l’istruzione.
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