Il quarto incontro tra consiglieri per la sicurezza nazionale nell’ambito della formula di pace ucraina si è tenuto domenica a Davos. I consulenti per la sicurezza di un’ottantina di Paesi che sostengono l’Ucraina si sono riuniti al Centro congressi della località turistica grigionese.
A Davos l'idea di pace ucraina
Telegiornale 14.01.2024, 20:00
L’obiettivo era quello di discutere i modi per raggiungere un futuro accordo di pace con Mosca, sulla base dei 10 punti tracciati ormai oltre un anno fa da Volodymyr Zelensky e che comprendono il ritiro delle truppe russe dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina, Crimea compresa, e un tribunale per i crimini di guerra. Non sono stati veri e propri colloqui di pace e, del resto, sia la Russia, sia la Cina non sono presenti. Le aspettative sono state ridimensionate. “Si tratta di un piano ucraino, non russo”, ha dichiarato all’inizio un collaboratore della Confederazione che conosce il dossier. Tuttavia, ha aggiunto che verranno affrontate tutte le questioni legate a un possibile accordo.
Cassis: “Necessario coinvolgere la Russia nei colloqui”
Ignazio Cassis, responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) aveva accolto mesi fa con favore l’iniziativa ucraina, ma la riteneva insufficiente perché, a suo avviso, un piano avrebbe dovuto essere approvato da entrambe le parti. L’incontro nei Grigioni è l’ultimo dopo i colloqui in Danimarca, Arabia Saudita e Malta.
Cassis ha detto domenica a Davos che a suo avviso la Russia deve essere inglobata nei negoziati se si vuole porre fine alla guerra in Ucraina.. Per il ticinese “è necessario fare un passo per coinvolgere Mosca in un modo o nell’altro”. Senza la Russia non ci sarà pace, ha dichiarato Cassis davanti ai media. Il piano ucraino è una “base” per mettere un punto al conflitto, ha aggiunto.
Al momento non è chiaro come la Russia andrebbe coinvolta. Stando al ministro degli Esteri, comunque, la comunità internazionale deve portarsi avanti, anche se il dialogo tra le parti non può avere luogo perché la situazione militare attualmente lo impedisce.
No a un cessate il fuoco “temporaneo” secondo Yermak
Kiev sente di avere l’appoggio internazionale sulle grandi linee del suo piano. Secondo il capo dello staff del presidente Zelenskyj, Andriy Yermak, all’ordine del giorno ci sono il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino, il ripristino della giustizia, la sicurezza ambientale e la prevenzione del ripetersi della guerra causata dall’invasione di Paesi indipendenti.
Yermak ha spiegato che l’Ucraina a Davos vuole raggiungere un accordo in merito al formato di un vertice mondiale di pace sulla guerra scatenata dalla Russia. Il capo dell’Ufficio presidenziale precisa che la speranza è quella “di trovare una soluzione accettabile”.
“Abbiamo bisogno di una piattaforma per finalizzare alcune parti del nostro piano generale. Per andare avanti, dobbiamo concordare il formato del vertice costituente per la pace”, ha detto l’alto funzkionario ucraino. Ciò consentirà di sviluppare tabelle di marcia dettagliate per i dieci punti della strategia presentata dall’Ucraina, ha aggiunto.
Andriy Yermak ha poi nuovamente rifiutato un cessate il fuoco temporaneo. A suo avviso, ciò non porrebbe fine all’aggressione delle truppe di Mosca, ma concederebbe loro solo una pausa per raccogliere le forze. “Questa non è assolutamente la strada per la pace. I russi non vogliono la pace. Vogliono il dominio. Quindi la scelta è semplice: o perdiamo e scompariamo, o vinciamo e continuiamo a vivere. E noi combattiamo”, ha dichiarato Yermak.
Notiziario delle 10:00 del 14.01.2024
Notiziario 14.01.2024, 10:30