La Svizzera accoglie con favore il documento con la presa di posizione della Cina sulla guerra in Ucraina.
Il documento, articolato in 12 punti, è "importante" per il suo "significato simbolico", ha dichiarato Ignazio Cassis in margine della sessione del Consiglio dei diritti umani che si sta svolgendo oggi, lunedì, a Ginevra. "Anche la Cina si esprime per la prima volta su questo conflitto", ha dichiarato il ministro degli esteri, aggiungendo che se Pechino vuole lavorare per la pace, la Confederazione sosterrà questa volontà.
Venerdì scorso, trascorso un anno dall'inizio dell'invasione russa, la Cina ha presentato questo documento, che invita segnatamente Mosca e Kiev a tenere colloqui di pace.
Ambasciatrice in chador: le considerazioni del ministro
Sempre oggi, a Ginevra, il responsabile del DFAE si è soffermato sulle critiche all'ambasciatrice svizzera in Iran, Nadine Olivieri Lozano, per aver visitato indossando uno chador un santuario nella città di Qom.
"I nostri ambasciatori sono tenuti a seguire la legge del Paese in cui si trovano. Lo stesso vale per gli ambasciatori stranieri in Svizzera", ha dichiarato Cassis, ribadendo che è stata inequivocabile la posizione espressa dalla Svizzera sulla repressione della protesta di massa in Iran. Ha quindi ricordato le condanne da lui espresse in prima persona, e in varie occasioni, con i suoi interlocutori iraniani.
Per i diritti delle donne la presenza di una donna nella rappresentanza elvetica a Teheran è "il simbolo più forte", ha sottolineato il ministro.