Mancano poche ore all’elezione di due nuovi consiglieri federali. In lizza, per il Partito popolare democratico (PPD) ed il Partito liberale radicale (PLR), ci sono tre donne e un solo uomo. Se dopo le dimissioni di Didier Burkhalter si è infatti discusso più che altro di lingua e regione, le dimissioni di Doris Leuthard hanno riacceso il dibattito sulle quote rosa in Governo e più in generale in politica.
Negli anni '90 le donne hanno iniziato a conquistare la scena politica, sia a livello federale che a livello cantonale e comunale. Una scalata che col tempo ha poi iniziato però a perdere colpi.
Il politologo Werner Seitz ha recentemente ricordato su Journal21 che nel 2011, durante le elezioni del Consiglio nazionale, le donne hanno subito per la prima volta un lieve contraccolpo. Un calo a cui è stato rimediato nel 2015. Nel Consiglio degli Stati, invece, dal 2003 i seggi occupati da donne sono diminuite notevolmente dal 24% al 15%.
La situazione attuale in Parlamento
Secondo le presidenti nazionali delle donne PPD e PLR, rispettivamente Babette Sigg Frank e Doris Fiala, ci sono certamente delle diversità tra un consigliere federale e una consigliera federale. “Naturalmente ci sono delle differenze, altrimenti non ci batteremmo affinché le donne siano rappresentante correttamente in Governo", commenta Sigg Frank . "Credo che le donne abbiano qualità che gli uomini non hanno e viceversa. Proprio per questo bisogna avere una giusta rappresentanza dei sessi, così che questi possano completarsi", aggiunge.
Per Doris Fiala, invece, quello che conta è la personalità: “Non si può generalizzare. Devo sottolineare che spesso i consiglieri federali non hanno figli, quindi hanno visioni diverse rispetto a chi ne ha e capisce le sfide della gioventù. L’importante, quindi, è avere un mix”.