Sono mediamente quindici gli interventi ogni giorno che la polizia zurighese è costretta a fare per i casi di violenza domestica. "Nelle case per le donne non vi è più un posto libero e sono diverse coloro che si rivolgono ai consultori", ha spiegato la consigliera di Stato Jacqueline Fehr.
Il dipartimento federale di giustizia, che metterà in consultazione fra breve un progetto di modifica legislativa, ritiene che si potrebbe far ricorso ai braccialetti elettronici alle caviglie, per controllare le persone che hanno ricevuto l'ordine di non avvicinarsi al partner.
"È illusorio pensare che gli agenti possano sorvegliare 24 ore su 24 tutti gli uomini che hanno minacciato le loro mogli o compagne" – ha continuato la consigliera, sottolineando come anche le vittime di questi atti dovrebbero accettare di portare un dispositivo.
"Molte donne rifiutano misure molto meno drastiche e spesso ritirano le denunce", ha affermato. Infatti, le vittime delle violenze non hanno l’obiettivo di punire i loro aggressori ma quello di far terminare le violenze. "Per questo motivo abbiamo puntato su misure meno drastiche e su programmi di rieducazione", ha concluso.