Un primo passo per una discussione sulle responsabilità. È quello che si fa a Reykjavik, in Islanda, dove il presidente della Confederazione Alain Berset firmerà a nome della Svizzera una dichiarazione del Consiglio d'Europa per la creazione di un registro dei danni di guerra in Ucraina.
Tale registro - che nasce da una richiesta avanzata dalle Nazioni Unite - servirà come base per le cause giudiziarie e per i risarcimenti a carico di Mosca. Le stime dei danni e dell'importo necessario per la ricostruzione variano da 350 fino a oltre 1'000 miliardi di dollari.
Berna "è sempre stata solidale con l'Ucraina, perché ciò che sta accadendo è spaventoso", ha affermato Berset. La dichiarazione d'intenti del Consiglio d'Europa - la principale organizzazione continentale per i diritti umani - è una "pietra miliare" per discutere delle responsabilità nella guerra di aggressione russa, ha aggiunto.
Lo scorso novembre, gli Stati membri dell'ONU si sono espressi in favore del pagamento da parte della Russia delle distruzioni in Ucraina. Ad appoggiare una risoluzione in tal senso sono stati 94 Paesi, mentre 73 si sono astenuti e 14 hanno votato contro, tra cui, oltre ai russi, Cina Iran e Cuba.
Oltre all'istituzione del registro, la risoluzione chiede esplicitamente un risarcimento per i danni materiali e umani subiti da Kiev. L'iniziativa è stata criticata aspramente dal Cremlino.