Un appello a favore di una maggiore integrazione europea. È quello lanciato oggi da Cédric Wermuth, durante l'assemblea dei delegati online del PS in programma per oggi, sabato.
"La lotta per una migliore protezione salariale e un servizio pubblico decente è una lotta europea", ha dichiarato il copresidente del partito, sottolineando la necessità di mettere da parte la "ristrettenzza mentale" sulla direttiva inerente alla libera circolazione e definendo ragionevole "l'uguaglianza di trattamento dei cittadini europei in Svizzera, compresa la protezione contro la povertà".
"Vogliamo che la Svizzera partecipi al Green New Deal europeo e ai programmi di investimento europei del post Covid-19. Vogliamo cooperare sui dossier fiscali, sull'estensione della protezione del lavoro", ha affermato Wermuth.
Il consigliere nazionale argoviese ha tuttavia respinto l'accordo quadro istituzionale Svizzera-UE. L'Unione Europea deve dare in contropartita alla Svizzera, ha affermato Wermuth, tutela dei salari e dei suoi servizi pubblici. E l'accordo, allo stato attuale, è "semplicemente inaccettabile".
Votazioni: le parole d'ordine del partito
Sì alla legge Covid-19, all'iniziativa 99% volta a tassare maggiormente il capitale e al principio costituzionale del matrimonio civile per tutti; no, invece, alla legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo.
Sono queste le indicazioni di voto approvate dai delegati socialisti su alcuni oggetti in votazione nei prossimi mesi. Per quanto concerne altri tre temi su cui i votanti decideranno il 13 giugno, il partito si era già espresso in febbraio, dando sostegno all'iniziativa sull'acqua potabile, all'iniziativa contro i pesticidi sintetici e alla legge sul CO2.
ATS/ARi