Venerdì e sabato all’USI si svolgerà il convegno “Italiamo” , primo incontro nazionale dei docenti di lingua italiana delle scuole medie e medie-superiori in Svizzera. Gli insegnanti della lingua di Dante di tutti i cantoni si sono dati appuntamento per dare seguito della tavola rotonda “Come promuovere l’italiano”, svoltasi anch’essa presso l’ateneo ticinese lo scorso anno.
L’evento è dato dalla necessità di tutelare un idioma bistrattato sul suolo confederato e che perde progressivamente la sua attrattiva per gli studenti elvetici. Come ci ha spiegato Nicole Bandion - organizzatrice dell’evento - “la promozione dell’italiano in Svizzera non è solo una questione politica, ma passa soprattutto dalla scuola dell’obbligo”; sono i docenti quelli che “lavorano al fronte” e che si rendono conto in prima persona del calo degli iscritti alle lezioni di italiano. Ma la battaglia per la sua valorizzazione non deve “svolgersi solo nelle stanze della politica”, spiega Bandion, che rivendica la necessità di misure ed azioni concrete e che chiede alle istituzioni della Svizzera italiana, come la RSI o l’USI, di farsi portavoce e portabandiera dell’italofonia nella patria di Guglielmo Tell, perché l'italiano "non è una lingua regionale, ma nazionale".
Sulla poca rappresentatività dell’idioma nelle scuole elvetiche Mario Battaglia - relatore durnate “italiamo” - si mostra più positivo: “Oltre Gottardo ci sono molte scuole che ne propongono l’insegnamento” spiega il direttore del gruppo di lavoro sullo studio dell’italiano in Svizzera per la Commissione svizzera di maturità. “Il problema è che mancano gli allievi, che sono in costante diminuzione” riferisce ancora Battaglia, secondo cui l'USI potrebbe anche fornire il proprio supporto al miglioramento della didattica dell'insegnamento linguistico in Svizzera tedesca e romanda.
Il convegno di venerdì e sabato si articolerà in presentazioni, dibattiti ed un’area fieristica in cui i docenti potranno presentare le loro attività di promozione della lingua, nonché la posizione e il ruolo del suo insegnamento nel sistema scolastico del proprio cantone. Il tutto con la speranza dunque che dal simposio i primi emissari della lingua di Dante, del Petrarca e del Boccaccio, possano trarre un contributo per impedire che l’italiano e l’italianità della Svizzera, anche se non proprio nel mezzo del cammin della loro vita, si perdano in quella famosa selva oscura.
L.C.
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Il dettaglio
Eco è maschile o femminile? Si dice "le carceri" oppure "i carceri"? Qual è la forma al femminile di determinate professioni? A queste e altre domande risponde Il Salvalingua , l'appuntamento di Rete Uno con la lingua italiana e le sue evoluzioni.
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Il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 06.09.2013, 20:16