Già affrontata in passato, senza molto successo, la riforma dell'imposizione delle abitazioni è quasi pronta per il dibattito in Parlamento: la commissione dell'economia e dei tributi degli Stati propone l'abolizione del valore locativo (il reddito presunto aggiunto alle entrate dei proprietari di immobili) tanto a livello federale quanto a livello cantonale per le abitazioni occupate personalmente quale domicilio. Sarebbe invece abolita tutta una serie di deduzioni a livello federale, che i cantoni potranno però ancora ammettere. Nulla, stando al progetto preliminare adottato in votazione finale per 9 voti a 2, cambierebbe per le seconde case.
In concreto, spiega una nota odierna dei servizi parlamentari, i proprietari non potrebbero più dedurre - per quanto attiene alle imposte federali - le spese di manutenzione, di ristrutturazione di immobili di nuova acquisizione, i costi per i premi assicurativi e le spese di amministrazione da parte di terzi. Ciò vale anche per gli investimenti destinati al risparmio energetico, alla protezione dell'ambiente e le spese di demolizione. I cantoni, invece, devono poter ancora ammettere tali deduzioni, specifica il comunicato.
Conformemente alla proposta della commissione, le deduzioni per la cura di monumenti storici devono invece continuare a essere consentite tanto a livello federale quanto a livello cantonale e dovrà essere prevista una deduzione di primo acquisto la cui durata di validità sarà limitata. Le abitazioni secondarie a uso proprio, invece, dovranno rimanere imponibili sia a livello federale sia a livello cantonale, così come i redditi da immobili locati o affittati.
Il progetto della commissione passerà al Consiglio federale per parere e sarà trattato dal Consiglio degli Stati presumibilmente nella sessione autunnale.