Il canton Vaud, dove il numero dei letti liberi in terapia intensiva è ridotto a poche unità e l'incidenza dei contagi ha superato i 1'300 casi ogni 100'000 abitanti negli ultimi 14 giorni (il doppio del Ticino), domenica ha aumentato il livello di allerta per contrastare la quinta ondata di Covid-19. Le autorità hanno decretato l'entrata nella fase tre, passando da una situazione con "sistema sotto tensione" a quella di "crisi cantonale".
Il cambiamento implica che "tutti gli attori del sistema sanitario interessati adattino le loro infrastrutture e le loro risorse di personale", ha spiegato il Dipartimento della salute e dell'azione sociale, confermando le anticipazioni di 24 Heures. Ciò significa che il cantone può obbligare gli ospedali, se necessario, a rinunciare a determinate operazioni elettive (non urgenti). L'obiettivo è quello di poter curare i pazienti con Covid-19. Il canton di Vaud era già entrato nella fase tre nell'autunno del 2020, durante la seconda ondata.
Personale a disposizione delle istituzioni in difficoltà
La situazione di emergenza consente inoltre al Dipartimento di chiedere alle istituzioni, in particolare alle scuole sanitarie, di mettere a disposizione personale che potrebbe essere assegnato alle strutture in difficoltà, ad esempio a causa delle assenze per malattia.
"Gli stage degli studenti che normalmente si fanno negli ospedali potrebbero poi essere fatti nelle case per anziani, che soffrono particolarmente", indica il Dipartimento della salute e dell'azione sociale.
Neuchâtel rafforza le misure
Telegiornale 11.12.2021, 21:00
Di fronte all'inasprirsi della situazione, vari cantoni hanno deciso di muoversi, senza attendere le indicazioni del Consiglio federale che venerdì ha messo in consultazione nuove misure. Argovia e Berna hanno deciso di anticipare le vacanze scolastiche. Neuchâtel, come Vaud, ha innalzato il suo stato di allerta e ha deciso di limitare le presenze alle riunioni private (10 persone) e estendere l'uso delle mascherine.