Il presidente dei Verdi Balthasar Glättli ha criticato "i devoti del libero mercato" parlando durante l'assemblea del suo partito in programma oggi a Zugo. Anche il Consiglio federale opera secondo la "compiacenza" di queste persone: tutto ciò deve finire, ha dichiarato il consigliere nazionale zurighese.
SEIDISERA del 20.08.2022 Il servizio di Johnny Canonica
RSI Info 20.08.2022, 20:57
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"La nostra società dell'usa e getta, con la sua fede in una crescita illimitata alimentata dal petrolio, non ha futuro", ha avvisato Glättli, aggiungendo che vi è una fiducia cieca nel mercato. Tale ideologia nega la politica e intende il mercato come una legge di natura, evitando ogni responsabilità, ha proseguito.
Il mercato tuttavia è fatto dall'uomo, e non da Dio o dalla natura, ha continuato Glättli. Nasce da leggi e regolamenti: in questo modo la politica decide che i ricchi diventano più ricchi e rende l'ambiente malato.
Energia, i Verdi vogliono sorveglianza del mercato
Telegiornale 20.08.2022, 22:00
Stando al deputato ecologista, si possono trovare soluzioni per il futuro solo se basate sull'ideale di porre l'economia e la società su fondamenta giuste e sostenibili, valori incarnati dai Verdi. Per Glättli, le proposte del suo partito, sul tavolo da tempo, avrebbero evitato la crisi energetica.
La Svizzera sarebbe infatti diventata più indipendente da autocrati come il presidente russo Vladimir Putin, democrazia e diritti umani ne sarebbero inoltre usciti rafforzati. La maggioranza di destra ha però bloccato la svolta ecologista, si è rammaricato Glättli.
In vista delle votazioni del 25 settembre, le grandi imprese si sono unite agli agricoltori, ha poi fatto notare il consigliere nazionale. Il motto è "pesticidi e sussidi per i contadini, dumping fiscale per le multinazionali", ha commentato in tal proposito il presidente dei Verdi.
Giornata di assemblee
Telegiornale 20.08.2022, 14:30
"No" alla riforma dell'AVS
Nel corso dell'assemblea generale di Zugo, i delegati ecologisti hanno espresso sabato parere contrario a entrambe le parti della riforma dell'AVS in votazione il 25 settembre. Una riforma che, secondo i Verdi, non può essere fatta sulle spalle delle donne. Per molti, e soprattutto per molte di loro, le rendite sono insufficienti. I pilastri previdenziali non soddisfano il mandato costituzionale di assicurare un minimo esistenziale. Bocciata anche la soppressione dell'imposta preventiva, che farebbe mancare 200 milioni all'erario, un regalo fiscale che il Paese non può permettersi. Accolta, invece, l'iniziativa contro l'allevamento intensivo.