Le dimissioni del presidente dei Verdi Liberali non sono all’ordine del giorno. L’ha detto lo stesso Martin Bäumle all’assemblea del partito, riunito a Losanna per la prima volta dopo la sconfitta subita alle elezioni federali del 18 ottobre.
“Sapevamo che queste elezioni sarebbero stato un banco di prova perché il successo nel 2011 era un regalo. Allora eravamo un novità nel panorama politico nazionale. I temi al centro del dibattito erano l’ambiente e l’energia nucleare dopo Fukushima”, ha ricordato il fondatore del partito ecologista di area borghese.
I Verdi Liberali nell’ultima tornata elettorale hanno perso cinque dei suoi dodici seggi in Consiglio Nazionale e i due loro consiglieri agli Stati.
Espresse anche le raccomandazioni di voto. Tre no il prossimo 28 febbraio: no all’iniziativa sull’attuazione dell’espulsione per gli stranieri; no all'iniziativa per il matrimonio e la famiglia; no ad un secondo tubo al Gottardo
Bäumle è convinto che fra quattro anni si potrà tornare ai numeri precedenti. “I Verdi Liberali sono una forza indispensabile in Svizzera. Hanno una posizione chiara” oltre che sui temi legati all’ecologia anche “in favore di un'economia forte, di finanze sane e di una società liberale aperta al matrimonio per tutti”.
Indispensabile, ha concluso il presidente, sarà mantenere l’indipendenza del partito.
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