Nella legge sul materiale bellico vanno inserite deroghe affinché, a determinate e precise condizioni, si possa venir meno ai criteri di autorizzazione per affari con l’estero.
È quanto prevede una mozione, già adottata lo scorso settembre dal Consiglio degli Stati, approvata dalla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) per 14 voti a 9 e un’astensione. Ora spetterà al plenum pronunciarsi.
La mozione prevede deroghe in circostanze eccezionali e se necessarie per salvaguardare gli interessi di politica estera o di sicurezza del Paese. L’atto non ha effetto retroattivo e non varrebbe dunque nell’ambito della guerra d’aggressione da parte della Russia in Ucraina.
Stando alla CPS-N, precisa una nota stampa, la deroga è necessaria tenuto conto dei cambiamenti nella situazione geopolitica mondiale, anche se non si tratta di firmare un assegno in bianco. Le basi giuridiche e gli obblighi di diritto internazionale relativi all’esportazione di armi rimarrebbero comunque applicabili.
Materiale bellico svizzero utilizzato nella guerra in Ucraina
Telegiornale 23.03.2023, 20:00