Svizzera

Viola Amherd lascia il Consiglio federale

La vallesana lo ha annunciato al termine della conferenza stampa sull’obbligo di servizio per le donne - Il ritiro dopo sei anni - Ha sempre diretto il Dipartimento federale della difesa

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Viola Amherd

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Di: pon/diem 

Viola Amherd si dimette dal Consiglio federale. L’esponente del Centro ha annunciato nel corso della conferenza stampa di mercoledì, incentrata sui progetti del Governo per l’obbligo di servizio civile e militare, che lascerà l’Esecutivo alla fine di marzo.

“Ho riflettuto a lungo su questa decisione. E mi sono detta che ora, dopo 30 anni di politica attiva sfociati in questa esperienza nell’esecutivo federale, è giunta l’ora di lasciare il posto a qualcuno di più fresco. Vedremo se sarà un uomo o una donna”, ha detto davanti ai media la 62enne, che guida il Dipartimento della difesa, della protezione civile e dello sport (DDPS).

Su una sua partenza, al termine del suo anno presidenziale, si speculava da tempo. L’UDC aveva chiesto apertamente le dimissioni di Amherd, accusata di aver stabilito priorità sbagliate per le forze armate. All’origine delle critiche figurava una lettera della Delegazione delle finanze del parlamento inviata al DDPS durante la sessione invernale di dicembre, in cui si esprime preoccupazione per lo stato di diversi progetti dell’esercito. Criticato, inoltre, l’avvicinamento alla NATO sostenuto dalla responsabile della difesa.

Amherd ha riconosciuto che non tutto è stato perfetto e che per il suo successore resterà molto lavoro da fare, ma si è detta anche convinta di aver piantato paletti importanti durante il suo mandato.

La vallesana ha detto di aver preso la decisione da sola e che già da qualche tempo stava riflettendo sulla questione. Una volta presa, ha affermato, andava comunicata il più rapidamente possibile per evitare incertezze.

Il ritiro dopo sei anni

Viola Amherd lascia il Consiglio federale dopo soli sei anni. La rappresentante dell’allora PPD (oggi il Centro) aveva fatto il suo ingresso in Consiglio federale il primo gennaio 2019 riprendendo il seggio in Governo lasciato, dopo 12 anni, da Doris Leuthard. L’Assemblea federale aveva eletta l’altovallesana il 5 dicembre 2018 già al primo turno con 148 voti su 240 schede valide.

Le dimissioni dal Consiglio federale segnano la conclusione di una carriera politica iniziata quando aveva 30 anni, nel 1992, con la sua elezione nel Municipio di Briga, il Comune nel quale è cresciuta e dove ha ottenuto la maturità prima di proseguire i suoi studi di diritto all’Università di Friburgo. Avvocata e notaia single, è stata sindaca della località vallesana fra il 2000 e il 2012. Nel 2005 aveva fatto la sua entrata in Consiglio nazionale subentrando al suo collega di partito Jean-Michel Cina, eletto nel Consiglio di Stato cantonale. Dal 2011 alla sua elezione in Consiglio federale era stata vicepresidente del gruppo PPD al Parlamento federale. 

Durante la sua permanenza in Consiglio federale ha sempre diretto il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport. È stata la prima donna ad assumere la guida del DDPS. Una responsabilità rivelatasi subito molto delicata e che l’ha portata ad assumere decisioni anche molto criticate. Solo pochi giorni fa l’UDC era tornata a chiedere le sue dimissioni accusandola di aver fissato priorità sbagliate per l’esercito.

La scorsa estate, nell’anno della sua presidenza della Confederazione, le voci di sue dimissioni si erano moltiplicate. A precisa domanda aveva assicurato che non si sarebbe dimessa nel corso dell’anno. E così è stato, avendo aspettato il 15 gennaio 2025 per annunciare il suo ritiro.

Appena entrata in Governo ha dovuto affrontare le discussioni legate all’acquisto di nuovi aerei di combattimento. La vittoria nella votazione popolare del 27 settembre 2020 è stato uno dei suoi successi più importanti. Nel corso dei suoi sei anni alla testa del DDPS si è impegnata particolarmente per migliorare l’immagine dell’esercito (rafforzando ad esempio il ruolo in caso di catastrofi naturali o emergenze sanitarie) e la sua prontezza di intervento di fronte ad attacchi terroristici o nel campo della cibercriminalità. Notevole il suo impegno anche per aumentare il numero di donne che prestano servizio nella difesa nazionale.

33:04

TG Speciale: Dimissioni di Viola Amherd

RSI Info 15.01.2025, 15:06

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