La richiesta di spazi autonomi che in Ticino crea tensioni da un trentennio, è vissuta nelle maggiori città svizzere in modo diverso. Grazie ad una politica proattiva che ha concesso edifici vuoti, ma anche terreni incolti, a chi ne fa richiesta per scopi sociali, culturali e anche economici.
A chi chiede Zurigo concede, certo non per sempre perché alcuni stabili dismessi sono magari in attesa di nuova vita. È successo negli ultimi anni con l'ex lavanderia centrale in una zona industriale, spiega alla RSI Kornel Ringli, portavoce delll'Ufficio del patrimonio immobiliare del comune. "Si tratta di una superficie di 4'800 metri quadrati. Una volta chiusa la lavanderia si voleva fare in modo che lo stabile non rimanesse vuoto. Ora si svolgono diverse attività. Accanto a quelle culturali c'è un ristorante e poi degli spazi per lo sport".
Si tratta di una vera e propria fabbrica di cultura e di socialità nata dal nulla, o meglio in sostituzione di un'attività industriale avviata con la consapevolezza che sarà temporanea. "L'utilizzo - continua Ringli - è a tempo determinato. Ci permette di non lasciare vuoti gli stabili che non hanno più un inquilino, mantenendo vivo il quartiere e nel frattempo permette alla città di ragionare sul futuro utilizzo e progettare i contenuti dell'edificio".
La chiave del successo sta proprio nella fruizione temporanea, spesso comunque della durata di molti anni. Il Comune pubblica su internet una sorta di borsa degli immobili liberi. I potenziali fruitori si candidano e partono, le trattative. "La richiesta di affittare i nostri spazi è sempre abbastanza alta", dice ancora il portavoce. "Riceviamo richieste regolari sia per spazi piccoli sia per superfici molto grandi. Quando ci sono più candidati a uno spazio, decidiamo basandoci sulle nostre condizioni di affitto. Il processo è molto trasparente".
Tutto questo ha permesso di evitare conseguenze critiche, in particolare le occupazioni illegali: "Facciamo in modo che spazi interessanti trovino nuovi inquilini il più velocemente possibile. È senz'altro un buon modo per evitare situazioni spiacevoli".
Una politica che è stata introdotta anche in altre città svizzere. Berna, per esempio, dispone di un ufficio di intermediazione fra i proprietari di stabili e i potenziali fruitori.
SEIDISERA
SEIDISERA 03.07.2023, 18:00