Lo scorso mese di marzo, medici e direttori sanitari delle case anziane ticinesi hanno affidato al medico geriatra Franco Tanzi l'incarico di coordinare l'azione sanitaria nelle 68 strutture del cantone. A tre mesi di distanza, le Cronache della Svizzera italiana lo hanno interpellato per chiedergli un primo bilancio.
Il punto di partenza è una possibile seconda ondata futura
Da parte di ADICASI, l’associazione dei direttori di case anziani, con cui collaboro regolarmente, stiamo lavorando a un documento che va ad affrontare proprio la seconda ondata: in questo documento abbiamo diversi scenari e sicuramente teniamo conto di tutto quello che abbiamo imparato.
Dottor Franco Tanzi, ad oggi che bilancio trarre da questi primi mesi di esperienza coronavirus?
Il bilancio che io ne traggo è sostanzialmente positivo, siamo stati investiti da un’infezione particolarmente contagiosa e molto aggressiva sui soggetti a rischio, e le case anziani sono agglomerati di questi soggetti.
Ha rilevato delle criticità e se sì quali?
È chiaro che c'è stata qualche criticità, io penso soprattutto a livello di comunicazione: queste case che sono state veramente stravolte nel loro lavoro, probabilmente non sempre sono state in grado di far fronte a comunicazione costante, regolare sull’andamento degli ospiti e delle loro patologie.
Lo sappiamo, alcune di queste strutture sono state particolarmente colpite dal virus. Ecco, rispetto a queste strutture, qual è stato il suo ruolo?
Insieme con altri medici direttori, abbiamo cercato anche noi di capire, sostenere, rendere una consulenza a queste case particolarmente toccate. Noi siamo però convinti che non ci sono state responsabilità maggiori, ma sicuramente una risposta non cosi tempestiva, e poi come dicevo prima il lavoro è stato talmente stravolto che sicuramente qualcosa è andato perso.
Alcune case anziani, ad esempio Sementina, sono state anche oggetto di critiche. Dottor Tanzi, rispetto a queste situazioni problematiche, lei e i suoi collaboratori di cosa eravate al corrente e di cosa no?
Non è questo il tempo per fomentare polemiche e rabbia, i familiari hanno bisogno di consolazione, perché hanno avuto grandi perdite. Questo è invece il tempo della ricerca della verità, ed è sicuramente importante farlo, da una parte per rendere giustizia, dall’altra parte per imparare dagli errori. È compito dell’ufficio del medico cantonale, che sicuramente si sta chinando su queste problematiche che abbiamo potuto riscontrare.
La politica in attesa
E proprio alla luce di quanto successo alla casa anziani di Sementina, la RSI ha interpellato anche i capigruppo dei partiti in Gran Consiglio. L'MPS ha già chiesto l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta proprio sull'agire delle case anziani nella fase d'emergenza, ma per gli altri partiti la richiesta è ora prematura. PLR, Lega, PS, Verdi e PPD, nonostante la volontà di fare chiarezza, intendono infatti attendere gli sviluppi degli accertamenti in corso, prima di un eventuale intervento del Parlamento.