“Un comportamento indegno per chiunque, ma in particolare per un giudice”. È uno dei passaggi più duri del documento con cui il Consiglio della Magistratura ha destituito la scorsa settimana due magistrati del Tribunale penale cantonale. La RSI ha potuto visionare lo scritto con sette firme in calce e il bollo ufficiale del CdM. A pagina 43 della decisione, come riferito dal nostro Radiogiornale, si conclude la carriera in magistratura di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti. Pagine fitte di ricostruzioni e situazioni. Pagine che non lasciano scampo alla decisione finale.
Citiamo dal documento: “Il giudice Siro Quadri è destituito dalla carica di giudice del tribunale d’appello con effetto immediato. La giudice Francesca Verda Chiocchetti è destituita dalla carica di giudice del Tribunale d’appello con effetto immediato”. Nelle considerazioni in fatto e in diritto, il Consiglio della magistratura rileva che, è stato riferito durante il nostro Radiogiornale citando il documento, “dal punto di vista oggettivo la colpa di Siro Quadri è molto grave. La scellerata denuncia di un collega per inesistente reato infamante avvenuta con il solo scopo di infangare l’onore è un comportamento indegno per chiunque, ma in particolare per un giudice del Tribunale penale cantonale e nuoce in maniera importante all’immagine della giustizia”.
La denuncia penale, secondo il CdM, non aveva alcuna legittima ragione di essere. Detto questo, per l’organo giudicante la conclusione può essere solo una, ossia, si legge nello scritto, “la destituzione risulta in definitiva necessaria agli interessi di tutela del buon funzionamento del Tribunale penale cantonale e dell’immagine della magistratura”.
Come si muoverà invece la politica lo sapremo nei giorni a venire. Le possibili strade vanno dall’esercizio dell’alta vigilanza a una Commissione parlamentare d’inchiesta o altro. Ma già nelle prossime ore, si attende l’esito dell’audizione del Consiglio della Magistratura che incontrerà oggi pomeriggio la Commissione Giustizia e diritti.