La procura ha chiuso l’inchiesta contro tre dei cinque autori dell’accoltellamento avvenuto il 21 ottobre scorso al Quartiere Maghetti di Lugano, in cui rimasero ferite quattro persone. Tentato omicidio intenzionale l’accusa principale di cui dovranno presto rispondere il 22enne svizzero d’origine serba, il cubano di 25 anni e il boliviano di 23. Nei loro confronti il procuratore Antonio Perugini ha prospettato anche i reati di rissa, lesioni gravi e infrazione alla Legge federale sulle armi. Il terzetto verrà processato alle Assise Criminali. Rischia fino a cinque anni.
Il procedimento penale contro gli altri due indagati è stato invece disgiunto. Il presunto accoltellatore, arrestato in Italia, rifiuta l’estradizione. L’ultimo a finire in manette (un albanese di 25 anni) è accusato pure di un traffico di stupefacenti, e le indagini necessitano di ulteriori approfondimenti.
Tutto iniziò il 14 ottobre, quando il fratello del 22enne restò vittima di un pestaggio, sempre nel centro di Lugano. Fu da lì che partì l’idea della spedizione punitiva, culminata nell’accoltellamento dalle parti della discoteca Blu Martini. Uno scontro tra bande: i sudamericani da una parte, gli albanesi dall’altra. Il boliviano aveva con sé una pistola, e fu davvero per un soffio che il regolamento di conti non sfociò in tragedia.
Francesco Lepori
CSI 18.00 del 20.04.18: il servizio di Francesco Lepori
RSI Info 20.04.2018, 20:21
Contenuto audio