Ticino e Grigioni

“La morte sul lavoro non può essere una fatalità”

Quello dell’agente di sicurezza morta martedì a Bellinzona è il secondo caso in poco tempo nel settore di chi fa segnaletica nei cantieri - Le preoccupazioni di Giangiorgio Gargantini di UNIA

  • 21 agosto, 18:17
  • 21 agosto, 22:23
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La sicurezza di chi lavora sulle strade elvetiche

SEIDISERA 21.08.2024, 18:45

  • Rescue Media
Di: SEIDISERA/RSI Info 

“La morte sul lavoro non può e non deve mai essere considerata una fatalità. Non possiamo rassegnarci all’idea che sia fatalità uscire di casa al mattino e non farci ritorno alla sera”. Sono le parole di Giangiorgio Gargantini, segretario cantonale del sindacato UNIA, interpellato dalla RSI dopo che lunedì sera una agente di sicurezza di 52 anni ha perso la vita mentre stava regolando il traffico in un cantiere a Bellinzona.

Un incidente mortale che è il secondo caso in poco tempo che riguarda chi fa segnaletica nei cantieri (a febbraio a Lugano era morto un sessantenne, travolto da uno scooter). Ed è il terzo decesso sul lavoro in meno di un mese in Ticino. Se poi si allarga lo sguardo alla Svizzera, secondo i dati della SUVA, che assicura praticamente tutti i settori a rischio, i dati sulle morti sul lavoro sono praticamente stabili da vent’anni. Magari ci sono variazioni significative tra un anno e l’altro: lo scorso anno ci sono stati 48 decessi dovuti a incidenti mortali, nel 2022 erano 62, ma la tendenza è quella di una certa stabilità.

Di solito la stabilità è qualcosa di positivo. Ma se l’obiettivo è quello di non avere più morti sul lavoro, non è invece un dato rassicurante. Ed è per questo che Gargantini non vuole, in particolare, sentir parlare di fatalità.

Nel complesso, il numero di incidenti sul lavoro è diminuito. Ma si osserva un aumento di quelli gravi. Per Gargantini il problema non è specifico dei cantieri stradali e quindi della segnaletica, ma è un problema che riguarda i cantieri in generale. La fretta, le condizioni di lavoro, la mancanza di personale, la pressione su quello che c’è, sono tutti elementi che portano poi a far scendere a patti con la sicurezza. Un aspetto che per il sindacato non può più essere tollerato: “Si devono capire quali sono le ragioni per un aumento che constatiamo e che è provato anche dalle statistiche degli incidenti gravi. Deve preoccupare evidentemente tutti e dobbiamo interrogarci sulle ragioni e trovare delle risposte, perché è assolutamente urgente e necessario proteggere sempre la vita dei lavoratori, la loro sicurezza e la loro salute sul posto di lavoro” conclude Gargantini.

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