Ticino e Grigioni

“Lo psicologo in farmacia” diventi legge

A chiederlo è Federfarma Varese: il servizio attivo al confine va “istituzionalizzato” e sostenuto economicamente; centinaia gli accessi annuali nel Varesotto

  • 12 gennaio, 05:53
  • 12 gennaio, 05:53

Una proposta per la mente

RSI Info 10.01.2024, 20:45

Di: sdr

Stanziare risorse idonee a organizzare e rendere il servizio dello psicologo in farmacia disponibile sul territorio regionale lombardo: questo è quanto richiesto al Consiglio regionale dal Dott. Luigi Zocchi che è presidente di Federfarma Varese e vicepresidente della stessa sigla in Lombardia.

La richiesta è stata fatta in una duplice veste, perché Zocchi – molto conosciuto anche alle latitudini ticinesi con la sua farmacia a Lavena Ponte Tresa – è pure consigliere regionale. Il servizio esiste già da qualche anno in provincia di Varese, coordinato proprio da lui, spiega il presidente di Federfarma, si tratta ora di creare un percorso sostenibile e non solo economicamente. Anche perché i dati indicano che il bisogno aumenta.

A cosa serve lo psicologo in farmacia?

“In più sedi – ribadisce il farmacista di Lavena Ponte Tresa - è stata evidenziata una crescente incidenza di forme di disagio psicologico, spesso nella popolazione giovanile, non da ultimo legate alle misure adottate per il contenimento della pandemia Covid-19: si ritiene pertanto fondamentale offrire maggiori opportunità per un primo avvicinamento ad un supporto psicologico al fine di valutare sin dal principio l’eventuale necessità di un’assistenza più strutturata”. Da oltre dieci anni in alcune province e comuni d’Italia viene svolto tale servizio con lo sportello di ascolto.

Le diverse modalità di attuazione hanno portato, già a partire dal 2018, a creare un gruppo di studio con la presenza di rappresentanti delle categorie professionali interessate (Farmacisti e Psicologi), di esponenti politici e di funzionari di massimo livello del Ministero della Salute italiano. Questo gruppo di lavoro ha realizzato un “protocollo operativo” sottoscritto dal Ministero il 22 maggio 2019. Per citare l’esempio della provincia di Varese, la più prossima al confine, la maggior parte dei costi sono stati sostenuti da Federfarma Varese con il contributo iniziale di alcuni comuni e dei servizi sociali della ex Azienda Sanitaria Locale.

Ogni anno sono stati effettuati tra 1’000 e 1’300 colloqui e sono stati rilevati ed inviati ai servizi della Agenzia di Tutela della Salute (ATS) tra 40 e 50 persone ogni anno. Individui che, ribadisce Zocchi, pur manifestando patologie anche gravi, a volte di interesse psichiatrico più che psicologico, non erano mai entrati in contatto con alcun tipo di struttura, né pubblica né privata.

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Come funziona questo servizio?

Tale consulenza psicologica è totalmente gratuita per gli utenti maggiorenni, che possono auto-presentarsi previo appuntamento senza alcuna impegnativa o procedura di invio particolare, spiega la dottoressa Silvia Zocchi. Il servizio è recettivo nei confronti di qualunque tipo di problematica di interesse psicologico, ai fini di garantire un primo supporto e orientamento.

La consulenza è fornita da un professionista psicologo-psicoterapeuta e si può protrarre fino a sei-sette incontri. La cadenza è quindicinale ed è della durata di un normale colloquio clinico di circa 45-60 minuti. Questi avvengono in un locale riservato all’interno della farmacia. Naturalmente il percorso può concludersi con la risoluzione della problematica presentata al primo colloquio, o con l’accompagnamento presso i servizi territoriali competenti che vanno dai consultori ai servizi specialistici della salute mentale. La stessa psicologa sottolinea come questo percorso sia integrato ed in sinergia con gli enti sanitari italiani che si occupano di salute.

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Nel 2023, il servizio è stato presente in ventisei farmacie, dislocate un po’ su tutto il territorio della provincia di Varese non solo in piccoli comuni, dove è ancora più rilevante il ruolo di un servizio di prossimità considerando la distanza dai vari servizi territoriali concentrati maggiormente nel capoluogo. Sempre la dottoressa Zocchi rileva che lo “sportello di ascolto” è stato disponibile in 26 farmacie dell’area di frontiera e ha intercettato 234 persone, delle quali 141 (60%) di genere femminile.

L’età media degli utenti è pari a 41,8 anni: precedentemente – dati del 2019/20 -questa era intorno ai 50 anni, a testimonianza del fatto che attualmente si sono rivolte al servizio persone mediamente più giovani. In totale, sono stati effettuati 947 colloqui secondo l’ultimo rapporto. Un dato consolidato e riconfermato è che circa la metà degli utenti (108 persone) si è avvicinato per la prima volta nella farmacia ad un aiuto psicologico psicoterapeutico, a conferma di una capacità del servizio di facilitare la richiesta d’aiuto da parte di una fetta di popolazione che si può considerare come portatrice di un bisogno di aiuto che rimane sommerso.

Per quanto riguarda i motivi della richiesta di aiuto, il cinquanta per cento degli utenti (120 persone) ha espresso problemi esistenziali o di tipo affettivo relazionale (separazioni, bisogno di supporto alla genitorialità, problemi lavorativi). Anche bisogno di supporto psicologico per gestire una malattia, la difficoltà di affrontare il ruolo di caregiver così come il bisogno di aiuto per affrontare il dolore di un lutto recente rappresentano casistiche frequenti.

Come ogni anno, i disturbi d’ansia si riconfermano come uno dei motivi principali (15%) dei motivi di accesso al servizio e le diagnosi più frequenti sono disturbo d’ansia generalizzata e il disturbo da attacchi di panico. Altri quadri psicopatologici giunti all’osservazione sono: disturbi depressivi (12%), disturbo ossessivo compulsivo, disturbi del comportamento alimentare, disturbi somatoformi, disturbi dell’adattamento, decadimento cognitivo e disturbi di personalità.

Al servizio possono accedere anche cittadini stranieri ma non è dato sapere se anche residenti in Svizzera abbiano fruito di questa possibilità. Da Lavena Ponte Tresa mantengono il riserbo in materia che attiene al segreto professionale, vista la delicatezza del tema.

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