In Ticino la pressione sul settore sanitario non sembra cessare. Tanto che domani, lunedì, saranno aperti 7 letti aggiuntivi in terapia intensiva alla clinica Moncucco, che vanno ad aggiungersi alla 50ina presenti ora per i pazienti Covid-19. Anche le ospedalizzazioni non sembrano diminuire, anzi. Nell’ultima settimana sono state 191, una cifra molto simile a al picco di novembre. E da 7 giorni le cure intense non sono mai scese sotto le 43 unità. Oggi sono 46 i ricoverati.
Pazienti in terapie intensive
O misure nuove e si opterà per il triage
“Nonostante le chiusure del 22 dicembre i numeri dei ricoveri sono del 15%-20% sopra quanto preventivato. – spiega Christian Garzoni direttore sanitario della Clinica Moncucco. “I reparti normali sono saturi e le cure intense sulla cinquantina di posti per Covid di oggi abbiamo solo 3-4 posti liberi. Quindi la situazione non funziona e se continuerà così dovranno essere prese delle misure per limitare l'entrata nelle cure intense come sancito dall’Accademia svizzera di scienze mediche, rispettivamente andrà discusso un eventuale trasferimento in altri cantoni”.
Verso nuove chiusure?
A preoccupare è anche l'alto numero di decessi. Nell’ultimo mese e mezzo in media sono morte a settimane 52 persone. Da inizio pandemia, per Covid ne sono morte 793, cioè 225 ogni 100'000 abitanti, un dato che fa del Ticino una delle regioni con la più alta incidenza d’Europa. “Non possiamo abituarci a queste cifre dobbiamo ridurre al minimo i morti - spiega ancora Garzoni - il messaggio per il 2021 è per la popolazione di essere più ligia, con l'arrivo del vaccino la luce in fondo al tunnel c'è, non infettatevi adesso, peccato bruciare 20 anni di vita per un aperitivo. Il secondo auspicio è per la politica a cui dobbiamo chiedere nuove restrizioni e che sia nel 2021 più coraggiosa. Salviamo le categorie a rischio con più chiusure."
Decessi per settimana
Le misure che sono sul tavolo - e sarebbero condivise anche dai vertici dell’EOC – secondo nostre informazioni – potrebbero riguardare le scuole medie e medie superiori nonché la chiusura delle attività non essenziali.