“Uno per tutti, tutti per uno”. È citando il motto della Svizzera, e sottolineando l’importanza dell’unità in questo periodo di crisi, che ha esordito nel suo intervento a Bellinzona il consigliere federale Ignazio Cassis, dopo il suo incontro col Consiglio di Stato ticinese. Il ministro ha poi ringraziato tutti coloro che sono impegnati nella lotta contro la malattia su tutti i fronti, dal personale sanitario a chi lavora nei negozi, dai docenti ai cittadini che si mettono a disposizione per aiutare chi resta in casa.
Il Consiglio federale, ha anche spiegato, ha voluto agire per gradi, visto lo sviluppo diverso nelle regioni del Paese dell’epidemia, anche per aiutare l’accettazione da parte della popolazione, per poi lasciare la possibilità ai cantoni di reagire rispetto alla situazione particolare in cui si trovano.
Cassis in un'immagine scattata oggi a Bellinzona
La situazione straordinaria in Svizzera, ha ricordato Ignazio Cassis, è in vigore fino al 19 aprile, ma non sappiamo ancora come sarà la situazione a quella data. Nonostante la volontà di tutti di ritrovare la normalità, il consigliere federale ha chiesto pazienza a tutti nell’affrontare la crisi, esprimendo la speranza che una volta superata ci troveremo più uniti.
Collaborazione transfrontaliera
Gli Stati confinanti non hanno intenzione per il momento di precettare il personale sanitario che lavora in Svizzera, ha spiegato Ignazio Cassis. Le autorità dei Paesi vicini hanno però la possibilità di ricorrere a una tale misura, a seconda di come evolverà l’epidemia. Per scongiurare un tale scenario si punta sulla collaborazione transfrontaliera.
10'000 turisti svizzeri sparsi nel mondo
Il Governo svizzero, ha sottolineato Cassis, si è attivato anche al di fuori dei confini per lottare contro l’epidemia: dalle comande di pezzi necessari per la produzione di respiratori, allo sblocco della fornitura di materiale medico di produzione da parte dell’Unione Europea.
Sono ancora poco meno di 10’000 i turisti svizzeri sparsi per il mondo. Finora sono stati rimpatriati circa 1’400 cittadini. Circa 13’000 persone hanno richiesto qualche forma di supporto da parte delle autorità elvetiche.
Due respiratori per il Ticino
L’intervento di Cassis è stato preceduto da quello del presidente del Consiglio di stato Christian Vitta che, a nome del Governo, ha ringraziato Ignazio Cassis per i due respiratori portati in Ticino, così come per il sostegno all’interno del Consiglio federale per permettere ai cantoni di mettere in atto delle misure più incisive per frenare la diffusione del nuovo coronavirus.
In apertura della conferenza stampa a Bellinzona è stato anche rispettato un minuto di silenzio in segno di cordoglio per i decessi in Ticino e per il dolore dei loro cari. Vitta ha però anche avvertito che purtroppo bisogna aspettarsi altre morti.
Ignazio Cassis a Bellinzona
Ignazio Cassis in Ticino, "non faccio politica spettacolo"
Telegiornale 30.03.2020, 22:00
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