Giuseppe Puglisi, il saldatore frontaliere che lavorava come esterno alle Officine di Bellinzona, è stato condannato venerdì da un tribunale d’appello italiano a tredici anni e quattro mesi di carcere, quasi cinque anni in più rispetto alla condanna in primo grado.
L’uomo è stato riconosciuto ai vertici di una cellula della ‘ndrangheta nell’area di Cermenate, nel Comasco. La sua vicenda aveva fatto molto discutere in Ticino per i presunti collegamenti con la malavita italiana e per il fatto che Puglisi lavorasse come pendolare a Bellinzona.
A Michelangelo Chindano, a sua volta personalità di spicco dell’associazione criminale con nucleo a Cermenate, i giudici hanno inflitto sette anni e sei mesi, da espiare in continuazione con una precedente condanna; qualche anno fa quest’ultimo aveva tentato di estorcere oltre 200'000 euro a un fiduciario di Chiasso.
CSI/D.G./EnCa