Ticino e Grigioni

144: Ticino Soccorso compie 30 anni

Ogni anno arrivano più di 140’000 telefonate, più di 20’000 gli interventi urgenti - Reportage dalla centrale comune d’allarme di Bellinzona

  • 14 aprile, 20:05
  • Ieri, 06:09
03:43

Ticino Soccorso festeggia 30 anni di servizio

SEIDISERA 14.04.2025, 18:00

  • TiPress
Di: SEIDISERA/DC 

Il 14 aprile, non è stato scelto un giorno a caso per ricordare un numero di telefono attivo 24 ore su 24 per le nostre richieste d’aiuto: il 144. Risponde una centrale sempre operativa. Quella di Ticino Soccorso, che oggi celebra 30 anni. A Bellinzona ha aperto le sue porte e i colleghi di SEIDISERA hanno realizzato un reportage, che ci riporta le voci di chi ogni giorno si ritrova con grandi responsabilità.

“Quando c’è un evento d’emergenza, la persona non è preparata”

Maurizio Giovannacci, operatore di centrale da quattro anni, spiega quali sono le difficoltà quando arriva una chiamata al 144. “È nostro compito cercare di raccogliere tutte le informazioni e lo facciamo in maniera professionale, seguendo anche dei protocolli e poi in seguito facciamo delle domande. La prima domanda che noi facciamo dopo aver raccolto l’indirizzo è ‘mi dica esattamente cosa è successo’”. Informazione fondamentale per valutare il grado di emergenza e il tipo di intervento adeguato. “Ci occupiamo del paziente fino all’arrivo dei soccorritori, che poi continueranno il lavoro che noi abbiamo cominciato”.

Ancora troppe persone non chiamano l’ambulanza

Al 144 lavorano 18 operatori e due medici. Ogni anno arrivano più di 140’000 telefonate, oltre gli 20’000 interventi urgenti gestiti. E in trent’anni di servizio Ticino Soccorso ha contribuito a ridurre il tasso di mortalità in seguito a infarti e ictus. Eppure, conferma il dottor Luciano Anselmi, presidente della FCTSA, la Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanza, ancora troppe persone non chiamano l’ambulanza. Quando subiscono, per esempio, un infarto, si presentano al pronto soccorso con l’auto propria per non spendere soldi: “La cassa malati non copre i costi delle ambulanze se non con una complementare”, precisa, “e quindi questo è sicuramente uno dei punti fondamentali”. Uno spauracchio dei costi che però fa perdere al paziente minuti preziosi, che possono compromettere la funzionalità cardiaca. L’appello, dunque, è sempre di memorizzare il numero 144 e di non perdere tempo in caso di necessità.

La soddisfazione di fare la differenza

Un telefono che squilla 24 ore su 24, tutto l’anno. Un grande impegno, compensato dalla felicità di aver dato il proprio contributo. “Succede a volte che ci sono le persone che ci chiamano ringraziarci”, spiega Maurizio Giovannacci, “mi è capitato di stringere la mano di una persona che era stata rianimata al telefono e che ha voluto venire a ringraziarci. Sono belle soddisfazioni. Ecco anche perché il nostro compito è un po’ dietro le quinte. La gente non ci vede, ci sente solo al telefono. Con questo sistema noi facciamo comunque molto e possiamo fare anche la differenza”. 

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