Polizia e magistratura ticinesi stanno conducendo una vasta inchiesta antistupefacenti che, finora, ha già portato all’arresto di nove persone, tra cui un 30enne e la madre 75enne. La donna, che stando al Caffè in carcere è già stata soprannominata “Nonna coca”, non avrebbe trafficato la droga, ma avrebbe coperto il figlio, abitante con lei, indicato come il personaggio chiave delle indagini. Queste ruotano attorno allo spaccio sulla piazza locale di un paio di chili di eroina e cocaina comprata da bande di albanesi e domenicani.
L'uomo, in difficoltà con i fornitori, appena incarcerato, di fronte alle prove in mano agli inquirenti (sul suo telefonino sarebbero state trovate anche le foto delle operazioni di taglio svolte in casa), avrebbe ammesso tutte le sue responsabilità.
Le indagini, inizialmente, avevano portato in cella 4 persone. Poi sono seguiti gli altri 5 arresti. Ora, riferisce il settimanale, non si escludono ulteriori sviluppi tramite le attività di ricostruzione della rete in corso.
Diem