Ticino e Grigioni

A Faido il paradiso del curling: “Qui il miglior ghiaccio”

In Leventina uno dei tornei più importanti con partecipanti da tutto il cantone e qualche “sassolino” da togliersi dalle scarpe: “Tanto interesse ma pochi sono gli spazi”

  • 3 ore fa
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SEIDISERA del 23.11.24: Il servizio di Umberto Gatti sul curling in Ticino

RSI Info 23.11.2024, 18:08

  • Tipress
Di: SEIDISERA/Gatti/Spi 

A scagliare la prima pietra qui non si commette peccato. Soprattutto su questo ghiaccio, da tutti reputato il migliore del Ticino. Nel giorno in cui la squadra svizzera femminile di curling si è laureata campione d’Europa per la seconda volta consecutiva, la RSI ha voluto raccontare questo sport attraverso le voci dei partecipanti alla “Faido Cup”, uno dei tornei più reputati del cantone.

Di sicuro quello con la superficie di gioco migliore Un segreto, quello della preparazione, che Michel, il responsabile della pista racconta così: “Confermo che il ghiaccio del curling è un ghiaccio diverso. Bisogna averne cura per farlo il più liscio possibile e senza buchi. Forse è più facile da fare che da spiegare. Con gli anni ho cercato di apprendere quello che cercavano i giocatori”.

Il freddo, anche quello che si respirava sabato, non spaventa gli appassionati. Tanti gli stimoli a scendere in pista, con le squadre che si sfidano nel cercare di avvicinare il più possibile le proprie pietre di granito alla “casa”. A piacere a Raffaella Barbieri del Curling Club Faido è “il fatto di scivolare sul ghiaccio, di dover pensare a come metto adesso questo sasso. C’è lo skip che decide, ma è proprio un gioco strategico. Non per nulla lo chiamano lo scacchi del ghiaccio”.

Tra le squadre partecipanti anche quella di Mauro Frigerio del Curling Club di Chiasso. Lo spirito è lo stesso, ma le difficoltà sono maggiori, rispetto a Faido, per quanto riguarda gli spazi. “Abbiamo solo due ore a settimana, il martedì sera dalle 20:30 in avanti con sei piste per un numero limitato di giocatori, una cinquantina al massimo. Regolarmente arriviamo a toccare questo limite, quindi è difficile riuscire a crescere. C’è infatti sempre un maggiore interesse rispetto a questo sport. Molta gente che si avvicina. Alla serata di porte aperte quasi una ventina di persone ha voluto provare”.

Senza spazi è difficile anche far crescere i giovani, come conferma Emanuele Vitali del Curling Club di Lugano. “Da noi la pista è molto utilizzata dall’hockey e dal pattinaggio. Da anni abbiamo il nostro spazio la domenica sera. Chiaramente è un grosso limite per poter far crescere un movimento giovanile. L’unico club che sta facendo crescere dei ragazzi è Faido, perché può permettersi di farli giocare a un orario accessibile”.

A far sognare tutti però c’è il progetto dell’impianto di Sigirino con un possibile spazio dedicato esclusivamente al curling, ma sui dettagli di questo progetto mancano ancora le scelte definitive.

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