Nuovo scossone nel mondo del lavoro. La Turbomach ha comunicato oggi, giovedì, ai propri dipendenti l’intenzione di tagliare circa 130 posti di lavoro in Svizzera (circa 120 dei quali in Ticino) e potrebbe andare verso la chiusura della sede ticinese.
La notizia, anticipata da Ticinonews.ch, è stata dapprima confermata da Rolando Lepori di UNIA, che ai nostri microfoni ha spiegato che il sindacato sta preparando una lettera da spedire ai vertici dell’azienda per chiedere di esplicitare il numero di licenziamenti a Riazzino. Il timore dei sindacati è che la società madre Caterpillar, proseguendo con la politica dei piccoli tagli, voglia chiudere la sede a Sud delle Alpi entro il 2017 per insediarsi in altri paesi, come ad esempio Repubblica Ceca, Stati Uniti e Italia.
Una conferma è arrivata in seguito dalla stessa Turbomach. C'è "l'intenzione di terminare la produzione", ha scritto l'azienda in una nota stampa diramata nel tardo pomeriggio (vedi sotto, ndr).
Secondo UNIA, che cita fonti interne alla società, si tratterebbe di una scelta strategica slegata dalla decisione della BNS di abbandonare la soglia minima di cambio franco-euro. Il sindacato in ogni caso è deciso a chiedere un piano sociale adeguato nei confronti di chi dovesse essere licenziato.
ludoC/redMM
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