Si profila il processo per un 65enne del Locarnese, in carcere dal mese di giugno per i presunti abusi che avrebbe compiuto su due minorenni.
L’arresto è scattato dopo le rivelazioni della sua figliastra, che hanno dato avvio alle indagini. In più circostanze, tra il 2021 e il 2023, l’avrebbe toccata nelle parti intime. Vari episodi sarebbero avvenuti in casa; altri due fuori dalle mura domestiche (uno in piscina e uno in Italia). L’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Stillitano, nega però ogni addebito.
Così come nega i palpeggiamenti che avrebbe commesso tempo addietro, nel 2010, ai danni di un’altra minore. Una ragazzina estranea stavolta alla cerchia famigliare, che per una notte aveva soggiornato da lui e dalla sua consorte di allora.
La procuratrice pubblica Pamela Pedretti crede alla versione fornita dalle due giovani. Tanto che la scorsa settimana lo ha rinviato a giudizio. Alle Assise Criminali dovrà rispondere di atti sessuali con fanciulli e, per l’episodio che si sarebbe verificato oltre confine, di coazione sessuale.
Accuse a cui si aggiungono quelle (riferite ad altre circostanze) di ingiuria, minaccia, discriminazione razziale e violazione dei doveri di assistenza o educazione. Pedretti intende chiedere una pena compresa tra i due e i cinque anni. L’imputato – come detto – si professa innocente. Il dibattimento sarà dunque indiziario.
Sul 65enne, seguito da un trentennio a livello psichiatrico, è stata allestita una perizia. Il rapporto del dottor Alberto Bonzano rileva l’esistenza di una turba psichica e, nel caso in cui i reati ipotizzati venissero confermati, un alto rischio di recidiva. L’esperto non ha invece ravvisato alcuna scemata imputabilità.