Ticino e Grigioni

Abusi nella Chiesa, perché in Ticino le vittime non denunciano?

"Questione culturale", dice Fabiola Gnesa, ma ammette che "si può fare di più" - Importante che l'organo sia considerato indipendente

  • 13 settembre 2023, 18:06
  • 16 settembre 2023, 06:06

La giudice Fabiola Gnesa sulla fatica delle vittime a denunciare

SEIDISERA 13.09.2023, 18:08

  • TiPress
Di: SEIDISERA/pon

Cinque casi in poco meno di 15 anni, troppo pochi: fra i dati che colpiscono sull'onda del rapporto sugli abusi commessi in seno alla Chiesa svizzera - presentato martedì - c'è quello dell'esiguo numero di vittime che si sono annunciate in Ticino. I ricercatori di Zurigo hanno parlato di una forte riluttanza a farsi avanti, in assenza anche di un'associazione che rappresenti la categoria. "Ogni anno dovevo inviare i dati alla commissione nazionale e mi si chiedeva perché non ce ne sono", afferma intervistata dalla RSI Fabiola Gnesa, giudice e presidente della Commissione diocesana di esperti, che spiega questa riluttanza con una "questione culturale".

"Non credo che dobbiamo fare mea culpa" per non aver convinto gli interessati a rivolgersi all'organo, afferma, ma poi ammette: "Abbiamo il compito di raccogliere le testimonianze, non possiamo andare a cercarle e questo è il limite delle direttive. Sicuramente si può fare e si farà di più". Gli esperti hanno evidenziato l'importanza che queste commissioni siano davvero percepite come indipendenti. "Ci siamo impegnati fortemente perché si avesse all'esterno un'idea di trasparenza e forse è questo che è mancato un attimino", riconosce ancora Gnesa.

La commissione, ricorda, è legata alla diocesi ma ha sempre lavorato "in maniera trasparente e autonoma". Alle vittime si aprono però anche altre vie, come il servizio di aiuto alle vittime di reati del Canton Ticino, il LAV: l'amministratore apostolico, monsignor Alain De Raemy, ha chiesto che presti orecchio a eventuali segnalazioni in ambito ecclesiastico. E potrà portare un dossier fino alla commissione di risarcimento di Zurigo senza avvertire la diocesi.

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