Lunedì 18 giugno inizieranno a Maccagno i lavori che permetteranno il raddoppio - da 4 a 8 litri al secondo - della portata della conduttura che capta una sorgente naturale nel Comune di Gambarogno per arrivare a servire la Veddasca, Maccagno e le sue frazioni.
"Grazie agli ottimi rapporti con gli amministratori del Gambarogno – ha detto Fabio Passera, sindaco del comune italiano che si affaccia sul Lago Maggiore - nel 2017 abbiamo ottenuto l’autorizzazione per il trasporto dell'acqua dall’Alpe Tempelina, per mezzo di una condotta della lunghezza di circa 2.7 km. Di questa, 1,7 km sono in territorio ticinese. Si tratta di acqua che ad oggi non viene utilizzata dai ticinesi anche per la posizione in cui bisognerebbe captarla, quindi andrebbe persa, e che il nostro Municipio paga al patriziato con un canone di circa 6'000 euro annui. La convenzione prevede anche che, in caso di bisogno da parte ticinese o di decisioni per la chiusura di questo servizio, dismetteremmo immediatamente la fornitura e senza la richiesta di indennizzo alcuno da parte italiana alla Svizzera”.
Il sindaco guarda a questa esperienza sottolineando prima di tutto l’ottima cooperazione che da tempo esiste tra il suo territorio e quello del Gambarogno, che nel caso specifico ha visto nascere un'ulteriore fondamentale collaborazione con appositi appalti e controlli da entrambi i lati della frontiera.
sdr