Sono rimaste a un livello contenuto il numero delle richieste per le prestazioni ponte Covid in Ticino. E questo nonostante l'introduzione di criteri meno stringenti per ottenere questi aiuti straordinari. Le facilitazioni introdotte lo scorso maggio, non hanno quindi portato al deciso incremento ipotizzato da Governo e Gran Consiglio.
"Col vecchio decreto avevamo un'alta percentuale di rifiuti - oltre il 60% - mentre con il nuovo siamo scesi al 42%", ha affermato Davide Restelli, responsabile dell'Ufficio intervento sociale di Lugano, dove le domande sono in calo rispetto allo scorso marzo.
Complessivamente a Lugano, da marzo a giugno sono state inoltrate circa 450 richieste. Negli altri centri del Ticino, le cifre sono state più basse, come ad esempio a Mendrisio, dove le domande accolte sono state 24.
Anche a Bellinzona - in tutto una decina di richieste approvate al mese - e a Chiasso, dove lo scorso giugno nemmeno una persona si è fatta avanti per chiedere una prestazione ponte Covid, le domande sono rimaste ad un livello contenuto.
"La gran parte delle persone ha già avuto altri aiuti da prestazioni come l'IPG corona o dal lavoro ridotto e c'è anche una ripresa delle attività indipendenti che non hanno quindi più bisogno del ponte Covid", è il parere di Andrea Bianchi, responsabile dell'Ufficio aiuti sociali, in merito al numero ridotto di richieste.
Le prestazioni ponte non decollano
Il Quotidiano 12.07.2021, 21:30