Ticino e Grigioni

Aiuti ai media, si scalda la campagna

"Fondamentali per la democrazia" o "uno spreco di soldi"? In campo favorevoli e contrari

  • 5 gennaio 2022, 21:44
  • 23 giugno 2023, 15:06
02:34

Il pacchetto di misure a favore dei media

Telegiornale 05.01.2022, 21:00

Di: ATS/pon 

"Senza media, niente democrazia." Con questo slogan il comitato di cittadini "Sì alla pluralità mediatica" ha lanciato mercoledì a Berna la campagna in favore del pacchetto di aiuti ai media, sul quale si voterà il 13 febbraio. Ne fanno parte rappresentanti del mondo del giornalismo, della cultura e dello sport. "Media indipendenti sono indispensabili alla sopravvivenza della nostra democrazia diretta", ha dichiarato la presidente del comitato Camille Roseau.

Camille Roseau

Camille Roseau

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Oggi la Svizzera sta attraversando una crisi del panorama mediatico, diversi giornali sono spariti, dal Giornale del Popolo in Ticino al L'Hebdo in Romandia. Le testate hanno perso introiti derivanti dagli abbonamenti e dalla pubblicità a beneficio di imprese internazionali, ha sottolineato Roseau. Si teme quindi che la morìa prosegua.

Il messaggio dei favorevoli: "fermate la morìa di giornali"

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In questa situazione il pacchetto assume "un'importanza esistenziale" per il settore, secondo il presidente degli editori svizzerotedeschi Schweizer Medien, Pietro Supino, che ha preso la parola nell'annuale conferenza dell'Epifania dell'associazione. Supino ha però anche detto che questi aiuti non bastano: è necessario anche chiamare alla cassa Google e Facebook per i contenuti che utilizzano gratuitamente, oltre ad accaparrarsi un'importante fetta del mercato pubblicitario.

I contrari: "Niente miliardi pubblici per i milionari dei media"

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Di parere opposto sono invece gli oppositori della proposta. Il pacchetto "è "uno spreco di denaro" secondo il comitato contrario, per il quale "i media che vivono di sovvenzioni sono controllati dallo Stato e non possono esercitare il loro ruolo di quarto potere".

In conferenza stampa hanno sottolineato come i quattro grandi gruppi editoriali elvetici abbiano guadagnato insieme 300 milioni di franchi nell'anno della pandemia. Ritengono inoltre che anche i piccoli editori stiano bene. Le sovvenzioni hanno inoltre lo svantaggio di andare a media privati ma non a quelli gratuiti: chi non può permettersi l'abbonamento a un giornale non trarrebbe alcun giovamento da questo sforzo in favore dell'informazione.

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