Ticino e Grigioni

Alla sbarra per gli abusi sul treno

I due richiedenti l’asilo che in ottobre avrebbero approfittato di una minorenne dovranno rispondere di violenza carnale e altri reati

  • 20 gennaio, 18:30
  • 21 gennaio, 18:26

Presto a processo

Il Quotidiano 20.01.2024, 19:00

  • ©Ti-Press/Gabriele Putzu
Di: Francesco Lepori

Si profila il processo per i due richiedenti l’asilo algerini che la mattina dell’8 ottobre scorso, su un treno diretto a Chiasso, avrebbero abusato di una minore. In settimana la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha rinviato a giudizio, alle Assise Criminali, il 18enne che avrebbe funto da palo. Dal canto suo, martedì il magistrato dei minorenni ha chiuso l’inchiesta contro il 17enne che avrebbe commesso i soprusi, e presto firmerà a sua volta l’atto d’accusa.

Le indagini hanno ricostruito nei dettagli quanto avvenuto su vagone di quel TILO partito da Lugano. La ragazza, che aveva trascorso la serata in discoteca, era ubriaca, e stava male. Il 17enne la baciò, chiedendo anche all’amico di scattare una foto. Il tutto mentre lei cercava di liberarsi.

Poi, sorreggendola, la portò nel bagno del vagone, dove andò fino in fondo. La giovane non si muoveva, ha dichiarato un testimone appena uscito dalla toilette. Fuori, in attesa del proprio turno, rimasero il 18enne e un terzo uomo, mai identificato.

Nelle immagini della videosorveglianza, a un certo punto si vede persino il terzetto sorridere. L’altro giorno il minorenne è scoppiato invece a piangere. Si è scusato. “Lei – ha aggiunto – era comunque consenziente”.

In aula entrambi gli imputati dovranno rispondere di violenza carnale, coazione sessuale, atti sessuali con fanciulli e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere.  

Dagli accertamenti svolti è emerso pure un episodio precedente. Poco prima di salire in stazione, alla pensilina di Lugano il 17enne importunò un’altra ragazza, che stava aspettando l’autobus seduta su una panchina. L’avvicinò da dietro, provando a baciarle il collo. Anche qui, sotto gli occhi delle telecamere.

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